
di Andrea Braconi
“Questa è una bellissima giornata per l’innovazione e la ricerca”. Con queste parole Margherita Bonanni, dirigente scolastico dell’ITT Montani di Fermo, ha aperto il Raspberry Pi Day, una giornata formativa incentrata sull’incontro con l’azienda Farnell, produttrice della scheda (LEGGI QUI).
“Di innovazione oggi parleremo sia nel campo della didattica, sia in quello dell’elettronica, dell’automazione e delle materie che riguardano i vostri indirizzi – ha spiegato la preside -. L’innovazione, infatti, investe moltissimi campi e oggi capirete come utilizzare al meglio questi strumenti”.
Sulla sede scelta per l’incontro si è soffermato Marco Rotunno, direttore dello stesso Miti. “Il museo non è una cosa che riguarda solo il passato ma è un luogo vivo, dove si parla anche del presente e del futuro. E siete proprio voi, ragazzi, che dovete trovare i collegamenti tra la nostra storia e quello che verrà”.
Da un punto di vista tecnico l’evento è stato aperto da Andrea Montanari, account manager della Farnell, che ha elencato gli esempi pratici con le aziende con cui la Farnell ha collaborato, rimarcando come il programma rivolto agli studenti del Montani sia stato articolato anche con un evento educational e relativa presentazione del registro elettronico.
“La Raspberry nasce nel 2006 da un’idea per la didattica, per sfociare poi su applicazioni industriali. La Raspberry Pi Foundation nel 2012 rilascia le prime versioni del Raspbian, mentre nel 2016 viene rilasciato un sistema operativo basato su Fedora ed un altro su Linux, fino ad arrivare anche a Debian”. Montanari ha spiegato soprattutto l’evoluzione del Raspberyy Pi ed i mercati di riferimento (educational, industrial e maker). “Nell’anno 2017 sono state vendute circa 6 milioni di schede nei mercati europei, asiatici e americani. Oggi la Raspberry è il terzo costruttore di pc al mondo”.
Dell’utilizzo del Raspberry Pi ha parlato anche Enrico Svampa della Kunst Engineering. “Il prodotto che nasceva per la didattica ha subito trovato un forte appeal per la sua capacità di condensare in un costo ridotto prestazioni di un certo spessore” ha sottolineato.
Il docente del Montani Roberto Lulli, punto di riferimento della collaborazione instauratasi con le aziende, ha focalizzato il suo intervento sulla problematica del calcolo parallelo, vale a dire la possibilità di dividere l’esecuzione di un programma per aumentare le prestazioni, oltre ad un’analisi sul limite tecnico del silicio, una delle questioni emergenti in ambito tecnologico.


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