di Sandro Renzi
Il voto in consiglio contro l’emendamento di Petrozzi. Gli strascichi polemici il giorno dopo e le accuse rivolte ai civici dal Pd. La politica si infiamma. Ed è il consigliere Renzo Petrozzi che vuole fare chiarezza rispondendo al capogruppo dem, Andrea Di Virgilio, che lo ha accusato di voler bloccare i fondi europei. “Non è assolutamente vero anche perché il nostro voto, il mio e quello della Vitturini, sarebbe stato ininfluente. E comunque è l’aspetto politico che dobbiamo sottolineare di questa vicenda. Abbiamo detto no alla delibera nel suo complesso non ai fondi europei. Che senso aveva fare tanto clamore per una questione banale?” si chiede Petrozzi dai banchi dell’opposizione che torna a bomba anche sull’altro punto all’ordine del giorno, quello che ha consentito ad un privato di realizzare un piano di recupero in viale dei Pini. L’emendamento presentato da Petrozzi, che chiedeva di imputare agli stessi privati i costi di spostamento della cabina del metano oltre alle opere compensative già previste, è stato respinto. “Un fatto gravissimo – denuncia ancora Petrozzi – è stato detto che era improcedibile e quindi non si poteva neanche discutere perché presentato in ritardo. Così facendo si mette il consigliere allo stesso livello di un cittadino, negandogli delle legittime prerogative legate all’esercizio del suo mandato”. Alla fine l’improcedibilità, suffragata dai pareri tecnici, è stata votata dal consiglio che a maggioranza l’ha respinta.
“Il Pd usa questi escamotage per evitare di fare la figuraccia di votare contro un emendamento che a mio giudizio va a favore dell’ente”. Petrozzi, che aveva annunciato di voler presentare una mozione di sfiducia “seppur meritata” rimarca, decide di rinunciare a questa possibilità “perché non ho mai compiuto azioni contro le persone e intendo proseguire su questa strada. Il Pd sarà mandato a casa dagli elettori sangiorgesi”.
Anche Carlo Del Vecchio, capogruppo di Fi, affila le armi. L’opposizione, compatta, questa mattina in conferenza stampa ha alzato le barricate contro la maggioranza. “I lavori di spostamento della cabina devono essere fatti dal privato -rimarca Del Vecchio- sono in linea con il voto di Petrozzi e Vitturini e spero che l’amministrazione faccia un passo indietro sulla delibera urbanistica”. Maria Lina Vitturini contesta a sua volta il modo di operare dell’amministrazione Loira. “Il nostro ruolo, come opposizione, è quello di segnalare quello che non va e la giunta fa orecchie da mercante. Ancora una volta hanno tappato le ali alla minoranza. Argomenti importanti come ad esempio la sicurezza richiedono risposte certe”. Marco Marinangeli, capogruppo della Lega, ha espresso solidarietà a Petrozzi ed alla Vitturini. “In quel consiglio non è stata garantita la possibilità di esercitare la funzione dei consiglieri di minoranza. Prima ancora che Petrozzi non sono stati rispettati i cittadini”. L’ex assessore riprende in mano la delibera urbanistica su cui è acceso lo scontro. “Si è negata la possibilità di votare la proposta di Petrozzi. Per quale motivo? Si è anche mistificato il voto dei consiglieri di minoranza sulla variazione di bilancio. L’amministrazione Loira ha negato al consigliere Petrozzi di esprimersi e la cosa mi fa preoccupare”.
Marinangeli invita quindi la giunta a chiudere scusa ai due consiglieri di minoranza. Ed infine la stoccata contro il capogruppo dem Di Virgilio. “Basta parlare senza senso -dice Del Vecchio- Di Virgilio guardi prima quello che ha fatto il suo partito e quello che ha fatto il centrodestra”.
Per Fratelli d’Italia è il coordinatore Emanuele Morese a criticare l’operato della maggioranza di centrosinistra. “Occorre un’azione eclatante -dice- disertare i consigli comunali dal momento che i consiglieri di minoranza non vengono minimamente ascoltati. Finché non ci saranno i presupposti di un dialogo, non andare in consiglio”. “Chiediamo formalmente che il sindaco riveda questo passaggio, chieda scusa per il diritto negato e se ciò avverrà ripartirà il dialogo, altrimenti valuteremo altre azioni” annuncia Marinangeli.
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