Per le donne un’altra difesa è possibile:
disoccupate in palestra
per accrescere la propria autostima

FERMO - Presentato nella sede della Provincia il percorso ideato dall'Associazione Sportiva Dilettantistica e di Promozione Sociale “Il Tempio di Bellona”

di Andrea Braconi

DonnaAltraDifesa è un percorso di difesa personale e benessere psicofisico “utile per far rialzare le donne e raggiungere i propri obiettivi”, come ha rimarcato in occasione della presentazione Catia Ferrantini, presidente dell’Associazione Sportiva Dilettantistica e di Promozione Sociale “Il Tempio di Bellona”.

Ad ospitare l’iniziativa, rivolta a 6 donne disoccupate dai 45 ai 55 anni, è la palestra comunale in Via Leti, il mercoledì dalle 20 alle 22 e il venerdì dalle ore 21 alle 22.

Nel mezzo di quello che ha definito “uno splendido gruppo di donne”, la presidente Moira Canigola ha spiegato come la Commissione Pari Opportunità abbia fortemente voluto e supportato questa proposta. “Come donne siamo sotto alcuni punti di vista più deboli e abbiamo bisogno di difenderci da quella che una volta chiamavamo l’altro metà del cielo ma che, ultimamente, troppo spesso usa aggressività nei confronti delle donne. Quindi dobbiamo difenderci in uno spettro esteso di situazioni che vanno dal lavoro alla politica, oltre che a livello fisico. Ma noi non ci scoraggiamo e cerchiamo sempre di raggiungere i nostri obiettivi”.

Riguardo alla Commissione Pari Opportunità provinciale, la Canigola si è dichiarata soddisfatta per il lavoro svolto in maniera continuativa, ricordando anche come la stessa sia stata oggetto di discussione in occasione dell’ultimo Consiglio provinciale. “Grazie al Consigliere Falzolgher abbiamo deciso di modificare la durata della Commissione, legandola al mandato del presidente e non del Consiglio”.

“Grazie alla presidente per averci dato più tempo per poter lavorare – ha aggiunto Antonella Orazietti, presidente della Commissione per le Pari Opportunità tra uomo e donna della Provincia di Fermo -. I tempi della Commissione provinciale erano molto stretti ma con questa modifica possiamo intervenire con più efficacia. A breve realizzeremo un progetto per creare una commissione provinciale itinerante”.

“Credo molto nella difesa personale – ha proseguito – e l’atteggiamento è quello di essere molto presenti a se stessi, avendo consapevolezza delle proprie potenzialità, diventando meno potenziali vittime”.

Meri Marziali, presidente della Commissione per le Pari Opportunità tra uomo e donna della Regione Marche, ha spiegato come l’iniziativa non poteva non prendere avvio con tutte le istituzioni operanti nel territorio su questo tema. “Ho conosciuto questa iniziativa lo scorso anno e ho incontrato il gruppo di donne al termine di questo percorso. Dalle loro testimonianze ne ho compreso l’utilità, anche grazie al percorso psicologico connesso. Come Commissione regionale non abbiamo mai sostenuto progetti di autodifesa, ma dall’impostazione che è stata data a questa iniziativa abbiamo capito che serve alle donne per uscire da una condizione di isolamento e di violenza, condividendo con altre le proprie esperienze personali, per rilanciarsi poi in un percorso di vita”.

Un valore aggiunto per sostenere il progetto, ha voluto evidenziare, è stata anche la presenza del Centro Antiviolenza. “Vogliamo far sapere alle donne che sul territorio c’è questa progettualità, donne che si attendono da noi strumenti e risposte per uscire da situazioni di vulnerabilità”.

Psicologa e psicoterapeuta, Catia Ferrantini ha illustrato le caratteristiche del percorso. “L’idea è nata da un uomo, Fabio Cucco, uno dei due istruttori insieme a Oriano Pasquini. Fabio mi ha contattato e mi è piaciuto il taglio non di corso ma di percorso. Oltre a poche tecniche di difesa da strada, ci sono incontri che facciamo una volta al mese di allenamento psicologico sulla gestione delle emozioni, sull’autostima e altri argomenti. Nell’ottica della rete partecipano anche altri professionisti. Fanno parte del direttivo dell’associazione anche il dottor Fabrizio Giostra, Marco Rocchetti e la dottoressa Francesca Pieragostini. Siamo tutti volontari e non percepiamo stipendio; l’obiettivo del percorso è di rafforzare le competenze e promuovere il benessere psicofisico della persona. E le donne dai 45 ai 55 anni disoccupate spesso hanno un’autostima bassa, hanno bisogno di riscattarsi, di trovare lo spazio ed il modo per farlo”.

Per il Centro Antiviolenza è intervenuta la coordinatrice Laura Gaspari. “Ho visto nascere questo progetto, invitando anche alcune donne del Centro a partecipare al corso. Sono sempre scettica sui percorsi di autodifesa, ma Fabio e Francesca hanno voluto dare un’impostazione incentrata sull’empowerment delle donne, offrendo anche un percorso di ricongiungimento tra corpo e mente. Questo aiuta l’autostima delle donne, aumenta il senso di sicurezza in se stesse ed in generale. Dobbiamo valorizzare questo percorso al meglio e noi come Centro continueremo a parlarne alle donne. É una possibilità di riscatto, di avere uno spazio per sé e di aver cura per se stesse”.

“Questo protocollo è stato studiato a tavolino – ha voluto precisare l’istruttore Fabio Cucco, con alle spalle 16 anni di arti marziali -. A livello tecnico lavoriamo molto su un allenamento mente e corpo, oltre che sulla resistenza al dolore. È un gruppo bellissimo, tra di loro si aiutano molto. Facciamo simulazioni non collaborative e di aggressione, loro devono applicare in quel contesto determinate tecniche. Il professor Giacopetti, figura storica a Fermo, fa il riscaldamento da un punto di vista atletico, Oriano si occupa della parte respirazione e io di quella combat. Anche mia moglie Francesca Pieragostini è molto presente e mi ha dato un valido aiuto per realizzare il progetto. Dedichiamo molto tempo alle prevenzione, soprattutto come riconoscere le situazioni di pericolo. La nostra è una difesa attiva e non di aggressione, vale a dire il difenderci per darci il tempo di scappare”.


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