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Overlord: basse aspettative, alto risultato

Per gli appassionati di cinema la recensione di Giuseppe Di Stefano

di Giuseppe Di Stefano

Overlord” è un film che invita a basse aspettative ma che finisce per arrivare al di sopra di esse. Sostanzialmente è una pellicola, prodotta in studio, su soldati americani che combattono zombie nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Nonostante alcuni personaggi siano poco sviluppati e si ravvisino alcuni limiti da b-movie, il film va oltre la semplice storia avvincente e scava più in profondità di quanto solitamente questo materiale faccia.

Prodotto da J.J. Abrams e con la regista di Julius Avery, “Overlord” porta gli orrori degli esperimenti medici e eugenetici di Josef Mengele (figura che ha ispirato personaggi di molti altri film) a un estremo più terrificante. I nazisti hanno sviluppato un siero speciale per rianimare i morti e, o raccogliendo soldati defunti dalla strada o rapendo e uccidendo abitanti locali, hanno occupato ed armato un’intera città. Questo film appartiene ad un genere “strano” in quanto fonde la trama di un film di guerra con orrore e azione intensa. Il risultato è un esilarante viaggio attraverso la tumultuosa vita di un soldato della seconda guerra mondiale, reso ancora più coinvolgente grazie ad un turbolento sound design.

Sceso dietro le linee nemiche poche ore prima che le forze alleate sbarcassero sulle spiagge della Normandia, Boyce (Jovan Adepo) e il suo caporale (Wyatt Russell) hanno una missione: distruggere un trasmettitore tedesco posto sulla cima di una chiesa in Francia per far sì che gli americani possano fornire supporto aereo all’invasione. Sebbene i nazisti stessero rapidamente conquistando il controllo dell’Europa, il 6 giugno 1944 il viaggio di Hitler era in procinto di essere terminato, o almeno questa era l’impressione, fino a quando i soldati non vedono cosa si celi in questo santuario.

A livello di personaggi, il film non ha molto di nuovo da dire. Boyce rappresenta l’archetipo del nuovo arrivato, moralmente sano, in un ambiente aspro e dilaniato dalla guerra, ma “Overlord” offre almeno un contesto più sviluppato: quando il caporale tortura un soldato S.S. catturato per estorcergli informazioni, quasi picchiandolo a morte, Boyce è titubante e chiede al suo ufficiale superiore di fermarsi. La violenza è inquietante al punto di essere provocatoria e farci esitare nello scegliere da che parte stare. Rispetto a quasi tutti i film del suo genere, a questo va riconosciuto il merito di riuscire a scavare più in profondità pur non deludendo le promesse di evasione contenute nel trailer.


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