La protesta degli studenti:
“No ai tagli dei fondi,
no alle scuole che ci crollano sopra”

FERMO - La Rete degli Studenti Medi Marche e l'associazione studentesca Noisette (Rete Studenti Medi Fermo) scenderanno in piazza venerdì 16 novembre a partire dalle ore 9. Il corteo raggiungerà la sede della Provincia

Venerdì 16 novembre, in occasione della giornata nazionale dello studente, la Rete degli Studenti Medi Marche e l’associazione studentesca Noisette (Rete Studenti Medi Fermo) scenderanno in piazza.

L’obiettivo, rimarcano gli organizzatori della protesta, è quello di “manifestare l’indecente situazione in cui vertono le scuole, sia a livello nazionale (per quanto riguarda i tagli all’istruzione), che a livello territoriale, per discutere insieme agli studenti riguardo le strutture scolastiche poco sicure e piene di barriere architettoniche nel territorio del Fermano”.

La manifestazione avrà inizio alle ore 9 in Piazza del Popolo, per poi arrivare in corteo davanti alla sede della Provincia, luogo in cui si terrà l’assemblea studentesca sotto forma di dibattito.

Diversi i temi all’ordine del giorno:

– edilizia scolastica (compresa la situazione dell’Itis Montani);

– barriere architettoniche presenti nelle scuole (importante sarà il contributo dell’associazione Zero gradini per tutti);

– trasporti (“Spesso insufficienti e sempre troppo costosi” sottolineano gli studenti);

– il ruolo che la scuola dovrebbe avere e cosa dovrebbe offrire agli studenti;

– le nuove leggi ed i tagli dei fondi scolastici.

“Al termine dell’assemblea – aggiungono i promotori – ci impegneremo a presentare una richiesta scritta alla Provincia di Fermo, con alcuni punti stilati da noi (nei quali chiediamo specifici interventi a breve termine in alcuni edifici scolastici) e con altri punti che verranno proposti dagli studenti. Vogliamo dare un chiaro segnale: noi studenti diciamo no. Diciamo no ai tagli dei fondi scolastici, diciamo no alle scuole che ci crollano sopra, diciamo no quando un nostro compagno disabile non può fare la scuola che vuole a causa delle barriere architettoniche, diciamo no ad un’istruzione che non ci stimola, che non ci aiuta a sviluppare il pensiero critico. E l’unico modo per farlo é confrontarci tra noi”.


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