Giovane e determinato, alla Sutor
la voce di Francesco Palmieri

SERIE C GOLD - In prestito dalla Poderosa, il classe 2000 analizza il momento veregrense a cavallo tra l'emozionante vittoria interna contro Foligno ed il prossimo passo di stagione, quello in programma sabato pomeriggio a Lanciano

Francesco Palmieri

MONTEGRANARO – Nella sfida di domenica scorsa contro Foligno la Sutor è riuscita ancora una volta a difendere l’imbattibilità interna della Bombonera. Una sfida molto equilibrata decisa solo sul finale dalla tripla di Luca “Wolf” Rossi che di fatto ha regalato alla squadra la terza vittoria consecutiva, per uno score totale che quindi attualmente recita 5 vinte e 2 perse.

Fra gli artefici di questo cammino ci sono anche gli under aggregati che quotidianamente con il loro impegno permettono alla squadra di allenarsi con professionalità, e che soprattutto rispondono presenti ogniqualvolta coach Ciarpella li chiama in causa in partita. Francesco Palmieri è sicuramente uno di questi: di proprietà della Poderosa, Francesco è arrivato in estate con la formula del doppio utilizzo (partecipa infatti anche al campionato giovanile u18). Classe 2000, il giovane di Morrovalle è attualmente alle prese con un piccolo fastidio che lo sta costringendo a qualche giorno di riposo extra.

Proprio in sua compagnia facciamo allora il punto della situazione in casa Sutor in vista del big match di sabato pomeriggio a Lanciano.

Palmieri, vittoria al fotofinish domenica scorsa alla Bombonera contro una super formazione come Foligno, quanto sono importanti questi due punti per la squadra e per l’ambiente?

“Sicuramente sia da un punto di vista della classifica che di squadra, la vittoria ci aiuterà moltissimo, soprattutto se gli avversari appena battutati sono attrezzati bene come lo erano i ragazzi di Foligno. Come si dice: fa classica e fa morale”.

Settimana corta questa per i gialloblù: non avete avuto tempo nemmeno di riposarvi che già bisogna preparare la prossima trasferta a Lanciano. E che trasferta tra l’altro…

“Il campionato sarà così fino alla fine: calendario fitto e squadre di primissima fascia. Non ci sono formazioni con cui possiamo riposarci e noi ragazzi abbiamo la consapevolezza che non possiamo lasciare per strada nemmeno una partita. Il lavoro di preparazione della trasferta è un lavoro come sempre collegiale: i coach Marco Ciarpella e Giorgio Brachetti sanno perfettamente come gestire la squadra, ed insieme a Luca Vesprini e Marco Rossi lavorano costantemente per tenerci sempre al massimo della forma, sia fisica che tecnica, per la partita del fine settimana. Stiamo cercando di curare ogni particolare in vista della partita di sabato pomeriggio a Lanciano”.

Siamo entrati ufficialmente nella seconda metà di questo girone d’andata. Che Sutor ha visto finora e dove pensa che possa arrivare la squadra?

“Bella domanda. Secondo me abbiamo ancora molto da mostrare: c’è, in ogni partita, quel lasso di tempo in cui qualcosa si blocca. Se riusciremo a mettere in campo per tutti i 40 minuti il carattere che solitamente mostriamo nei minuti finali, credo che ci potremmo togliere delle belle soddisfazioni”.

E’ molto giovane ma ha già dimostrato di saper tenere il campo quando il coach ha bisogno di lei. Sta facendo un gran lavoro in allenamento, peccato l’infortunio.

“Cerco sempre di dare il massimo. Purtroppo dopo la parentesi contro Chieti a causa di un fastidio non ho potuto più dare il mio apporto alla squadra. Ora sono ancora infortunato, ma sto facendo di tutto per tornare il prima possibile con il gruppo e tornare a dare il mio apporto”.

Cosa si prova ad indossare la maglia della Sutor a 18 anni?

La Sutor è una religione a Montegranaro, ed essendo cresciuto sportivamente alla Bombonera, ho sempre ammirato questo storico nome. Arrivare a 18 anni e giocare con i colori della Sutor addosso è un grande onore per me, una grande responsabilità e soprattutto un’emozione unica. Vorrei approfittare infine di questo spazio per mandare un messaggio ai ragazzi della Sutor Fans Club: mi avete emozionato molto, in serie C non si vede in nessun campo un entusiasmo del genere. Siete il nostro sesto uomo e noi abbiamo bisogno di voi”.

 

 


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