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Due dragaggi in un anno,
ci sono le risorse
Per il secondo pennello
ci si affida alla matematica

PORTO SAN GIORGIO - Summit in regione per discutere di porto, dragaggio e nuovo pennello. "Non è escluso che riusciremo a fare due dragaggi in un anno" annuncia l'assessore ai lavori pubblici, Massimo Silvestrini.

di Sandro Renzi 

Non uno ma forse due dragaggi in un solo anno. L’ipotesi non è campata in aria dal momento che ci sono le risorse economiche. Nella peggiore delle ipotesi il fondale all’ingresso del porto sarà dragato una volta sola il prossimo anno e poi di nuovo nel 2020. Nella migliore, invece, l’intervento potrebbe essere replicato nell’arco di dodici mesi sfruttando le analisi delle sabbie che, di per sé, sono complesse e costose. L’incontro tecnico in Regione è servito per fare il punto rispetto ad alcune questioni che investono tutta l’area portuale. “Questa settimana la Regione recepirà lo stanziamento ministeriale del Cipe destinandolo alle operazioni di dragaggio” annuncia l’assessore ai lavori pubblici, Massimo Silvestrini “i fondi saranno poi girati a Porto San Giorgio”.

Si tratta di circa 200mila euro che vanno a sommarsi a quelli già previsti per la stessa finalità. Una buona notizia, insomma, per il comune rivierasco e per il porto alle prese con un fenomeno, quello dell’insabbiamento, sempre più frequente. “Per prima cosa si farà uno studio approfondito delle sabbie per valutarne la compatibilità ambientale. Quindi, come da prassi, si deciderà dove destinare il materiale dragato. Se ci riusciamo potremmo fare entrambi i dragaggi anche nello stesso anno”. C’è poi l’altra questione su cui ci si arrovella da anni: cosa fare del pennello a sud? Ebbene la novità sta nel fatto che i tecnici regionali avrebbero suggerito al comune di affidarsi al Politecnico di Ancona per studiare un modello matematico. “Servirà -prosegue ancora Silvestrini- per valutare a pieno l’efficacia di un nuovo molo parallelo alla costa e aderente al molo nord dell’approdo”. Calcoli insomma a supporto degli aspetti tecnici di un progetto che potrebbe altrimenti rappresentare “un salto nel buio”. Il summit ad Ancona è servito infine per discutere del piano del porto e dell’accordo di programma tra comune ed università dorica. “Se il piano non si discosterà da quello quadro per i porti, predisposto dalla Regione -ricorda ancora l’assessore- il nostro potrà essere recepito con una delibera di giunta regionale abbattendo così notevolmente i tempi”.


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