di Alessandro Giacopetti
Una sala piena e molto frequentata da monterubbianesi e non solo, quella del polo culturale San Francesco, nel centro del paese valdasino. Ieri, domenica, è stata inaugurata la sesta edizione di “Monterubbiano paese dei presepi”, organizzata da Susi Acciarresi, Walter Scotucci e Antonino Savarese. Tutti presenti assieme all’arcivescovo Rocco Pennacchio e al sindaco, Maria Teresa Mircoli.
“La mostra con tutti i presepi esposti è vostra – ha detto il maestro Antonino Savarese, realizzatore di presepi monumentali della tradizione napoletana – e siete liberi di visitarla, viverla e assaporarla come volete”. “Grazie al grande lavoro organizzativo di quanti hanno collaborato per offrire un colpo d’occhio straordinario a chi entra a visitare questo luogo – ha detto l’arcivescovo Pennacchio prima di ricordare la storia e il significato del presepe – che è merito anche dell’ambientazione scelta. Per i cristiani il presepe è una esperienza spirituale. E’ attribuito a San Francesco di Assisi. Chi non poteva andare in Terra Santa realizzava una ambientazione di fantasia per ricreare il momento della Natività, collocandovi dei personaggi. Per chi non è cristiano il presepe rappresenta comunque una tradizione culturale abbinata all’identità di un popolo e rafforza i legami tra persone all’interno di una comunità”, ha detto Monsignor Pennacchio prima di procedere alla benedizione della mostra. Moltissimi i visitatori fin dall’apertura, come moltissimi sono i presepi esposti divisi in categorie: tradizionale, artistico e delle varie scuole partecipanti dall’asilo alle medie. Saranno i visitatori a decretare i più belli, votando liberamente il loro preferito nelle varie categorie. La premiazione avverrà nel pomeriggio del 5 gennaio 2019, giorno antecedente alla chiusura.
Dopo i ringraziamenti a Acciarresi, Scotucci e Savarese per aver riproposto una manifestazione importante, il sindaco Maria Teresa Mircoli ha aggiunto: “una mostra che ci consente di essere contaminati dal mistero del presepe”. Dopo aver ringraziato i collaboratori tra cui l’Archeoclub e la Pro Loco, Susi Acciarresi ha sottolineato “la presenza di presepi da molte parti del centro Italia e di quelli di Antonino Savarese”. All’ingresso i visitatori trovano uno dei presepi monumentali di Savarese, mentre al centro della grande sala della ex chiesa si trova un carretto storico, ripulito e rimesso a nuovo, sul quale è stato allestito un presepio.
Poi si possono vedere presepi allestiti all’interno di un modellino di nave, all’interno di una chitarra, di una piccola botte, del tronco di un albero, così come all’interno della roccia. Anche per questo alcuni visitatori si sono avvicinati agli organizzatori complimentandosi per il lavoro svolto. Presente anche una delegazione del Comune di Fermo, con la presidente del Consiglio Lorena Massucci e la consigliera Stefania Rocchi.
Alla mostra è collegata anche un altra esposizione “Natale di gioia e di dolore”, con lavori artistici di Valeria Lauri di Ortezzano, che sposa il tema della Natività, usando comuni sassi di fiume o mare, trasformandoli in immagini sacre. E’ stata definita la Natività raccontata con i sassi che diventano spirito.
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