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Province contro la manovra:
“Esclusi investimenti su oltre 5.000 scuole
e 30.000 tra ponti e gallerie”

POLITICA - Il presidente dell’Up Achille Variati sottolinea come "la situazione di grave emergenza non è in alcun modo risolta, il testo approvato dalla Commissione Bilancio peggiora il disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri"

Delusione e preoccupazione per il testo della Legge di Bilancio approvato dalla Commissione Bilancio dalla Camera dei Deputati. E’ quanto dichiara il presidente dell’Upi (Unione Province d’Italia) Achille Variati che sottolinea come, sulle Province “la situazione di grave emergenza non è in alcun modo risolta. Anzi, il testo approvato dalla Commissione Bilancio peggiora il disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri”.

“Non riusciamo a comprendere perché, in una situazione di criticità e di emergenza che accomuna ponti e gallerie di tutto il Paese, come è emerso nel monitoraggio dettagliato che Governo e Parlamento ben conoscono, si sia deciso di intervenire a rendere sicure solo le opere del bacino del Po. Il resto del Paese è abbandonato, come se oltre la pianura padana non ci fosse alcun ponte a rischio.

Ed è incredibile come Governo e deputati che nella manovra stanziano quasi 7 miliardi per la messa in sicurezza del patrimonio pubblico, abbiano deciso di escludere da questi investimenti i 30 mila ponti e gallerie, gli oltre 130 mila chilometri di strade provinciali e le 5.100 scuole superiori. Abbandonando il territorio, le comunità e i 2 milioni 500 mila studenti che continueranno a frequentare scuole insicure.

Chiediamo al Governo, a partire dai Viceministri Castelli e Garavaglia, un incontro urgente per chiarire questi nodi e trovare immediate soluzioni in vista del passaggio della Legge di bilancio in Senato”.


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