Donati (Cisl): “Per salvare la sanità fermana è necessario stringere un patto forte tra cittadini, amministratori e professionisti”

FERMO - Donati: "E’ ora quindi di reagire con immediatezza e non lasciarci fuorviare dalle promesse del nuovo ospedale. Tergiversare ancora significherebbe regalare pezzi interi ed importanti di Servizi Sociosanitari ai privati o peggio ancora perdere decine di posti di lavoro e Servizi."

 

Giuseppe Donati

“La situazione della sanità fermana è a livello di guardia. Come illustrato ampiamente dalla CISL nella conferenza stampa di ieri mattina, i professionisti e gli operatori sanitari dell’area vasta 4 sono in mobilitazione perchè i tagli decisi dalla Direzione dell’ASUR e dalla Regione Marche sono ingiusti ed iniqui ma soprattutto rischiano di abbassare i livelli dell’assistenza. Tutto ricadrà sui cittadini-utenti”. Così il segretario regionale Cisl Giuseppe Donati torna sulla vicenda dei tagli sanitari anche nel Fermano.

“Decisioni come quelle preannunciate dalla Direzione di Area Vasta, di possibili tagli ai turni degli OSS, solo rinviati al momento,l’abbassamento dei minuti di assistenza in Reparti Chirurgici, Materno-Infantile, Medicina Multidisciplinare, la riduzione delle prestazioni di diagnostica radiologica già avvenute a Montegranaro e Petritoli che potrebbero interessare a breve Sant’Elpdio a Mare, il regalo ai Laboratori Analisi Privati che si sono presi alcuni Punti Prelievo pubblici, sono nel complesso un attacco alla dignità professionale di chi lavora a servizio dei malati ed è un vero e proprio affronto alla sanità pubblica del fermano. Ignorare tutto quello che il territorio ha già dato in termini di chiusure di strutture, riconversioni, razionalizzazioni solo per fare ancora cassa in favore di altri territori meno virtuosi ma più forti politicamente è un segnale estremamente pericoloso lanciato alla nostra provincia. E’ ora quindi di reagire con immediatezza e non lasciarci fuorviare dalle promesse del nuovo ospedale. Tergiversare ancora significherebbe regalare pezzi interi ed importanti di Servizi Sociosanitari ai privati o peggio ancora perdere decine di posti di lavoro e Servizi”.

Donati che prosegue: “L’Area Vasta 4, secondo la direttiva della Direzione ASUR, dovrebbe tagliare i costi del personale di 1.6 miliioni di euro nel 2019. Ciò, in termini di teste, significa meno 50 operatori. Medici, infermieri, OSS, ostetriche, personale amministrativo e tecnici che verrebbe meno nella già disastrata organizzazione dell’AV 4.
Chiediamo come CISL FP Marche di stringere un patto forte ed operativo tra Amministratori locali di tutte le forze politiche, cittadini e professionisti della sanità. Il tutto con l’apporto primario delle forze sociali. Ma non possiamo attendere oltre. In questi giorni infatti in Regione si stanno assumendo decisioni che passeranno sulla testa dei territori e soprattuttio sul territorio fermano che ha già pagato la sua parte per risanare il bilancio regionale. La CISL FP Marche , chiede ai Sindaci ed ai Segretari Territoriali di ogni forza politica di trovare il modo di attivare un confronto unitario sulla sanità da subito. Potrebbe essere il Comune capofila quindi Fermo, attraverso le sue Commissioni competenti ad organizzare una sorta di tavolo conoscitivo della situazione perché, siamo sicuri, i Sindaci non conoscono tutta la verità. Non conoscono molti dei passaggi che in questi anni hanno fortemente penalizzato il fermano. Rimaniamo quindi in attesa che si costituisca un ambito di confronto allargato sulla sanità. Ieri, i presenti alla Conferenza stampa, seppur di forze politiche diverse, hanno dato ampia disponibilità. Attendiamo fatti concreti. Ora, nessuno potrà dire di non sapere. I professionisti dell’AV4 sono stanchi di essere considerati il bancomat dell’ASUR mentre nelle vicinanze, altri territori si sono guardati bene dal fare le operazioni di razionalizzazioni dovute. I lavoratori sono pronti a mobilitarsi, soprattutto dal territorio e da quelle strutture a rischio di esternalizzazione. Per la carenza di personale amministrativo anche il regolare pagamento degli stipendi, completi con gli emolumenti della parte variabile, sono a rischio. Gli infermieri che si sono resi disponibili a fare da supporto ai medici che visitano in libera professione all’interno del Murri, ad esempio, non venendo pagati da mesi della quota spettante loro, stanno
decidendo di revocare la loro disponibilità mettendo quindi gli stessi Medici in forte difficoltà.  La politica di tutti i colori lascerà ancora che il Fermano paghi per tutti?”


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