di Alessandra Pierini
Case realizzate con mega stampanti 3d, sedie dal particolare design, vasi nei materiali più disparati che pur essendo stampati sono pezzi unici e tanto altro. E’ la nuova frontiera della tecnologia che con l’artigianato ha molto a che fare.
«La rete e questi sistemi permettono la personalizzazione di massa – spiega Giuseppe Ripani, responsabile del Digital Innovation Hub MArKE di Confartigianato – da tempo indichiamo questa strada come vincente alle nostre aziende».
Questa ed altre tecniche all’avanguardia saranno studiate attraverso la presentazione di casi aziendali nel corso di Make in Marche che domani e sabato si svolgerà a Civitanova. «Purtroppo le Marche – prosegue Ripani – in questo settore non sono così avanti e non hanno un apposito comparto ma è un peccato perchè questo tipo di innovazioni, come ad esempio le stampanti 3d sono applicabili a diversi campi. Nel settore calzaturiero ad esempio permette la prototipazione rapida o la produzione di piccoli lotti. Ce ne occupiamo dal 2013 e continuiamo a farlo con convinzione».
Tra i casi di studio la Design Italian Shoes che permette ai clienti di scegliere le caratteristiche delle loro scarpe su misura e ha studiato nuove tecniche di vendita, Caffè Carbonelli, una torrefazione che ha vinto la sfida con la grande distribuzione attraverso Amazon. Ci sarà anche Filippo Berto, che ha trasformato la morte annunciata della sua azienda di salotti e divani in una grande opportunità di sviluppo. E ancora Giuseppe Vindigni di 3And srl di Porto Sant’Elpidio che ha capito l’importanza della formazione di nuove figure professionali. Con loro Emilio Antinori di Design for Craft. Non mancheranno soluzioni rivoluzionarie per le case stampate in 3D presentate da Lapo Naldoni, ingegnere progettista di Wasp, l’azienda emiliana produttrice di stampanti di materiali edili che ha fatto scalpore di recente sui media nazionali per le sue soluzioni.
«Questi sono modelli da comprendere – va avanti Ripani – ma nessuno è escluso. La digitalizzazione non è un’opportunità, è un obbligo. In questo senso Confartigianato si pone come soggetto capace di individuare il percorso da compiere. In questa soluzione non felice non possiamo aspettare che tutto torni come prima». Non ci sono mondi immaginifici o paradisi terrestri ma ci sono passi in più da fare e può farli solo l’imprenditore».
Non mancherà un focus sui bandi e nella giornata di sabato due workshop: uno su Amazon con Luca Carbonelli e l’altro sul’utilizzo delle tecnologie digitali con Giovanni Re.
«Impresa 4.0 ha fatto aumentare del 38% le vendite in Italia e ha rilanciato l’export – conclude Ripani – ci crediamo fermamente e siamo agguerriti perchè non si smantelli l’unico vero piano industriale fatto negli ultimi anni. Inoltre il modello Marche può essere vincente, noi offriamo un luogo in cui gli imprenditori possono venire per essere guidati verso lo sviluppo».
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