Partecipazioni del Comune
in società esterne: botta e risposta
tra amministrazione e minoranza

MONTEGRANARO - All’ordine del giorno anche la nuova convenzione per il servizio tesoreria con l’Ubi Banca per una spesa di 12 mila euro più Iva all’anno

Un recente consiglio comunale

di Marco Pagliariccio

Insolita data quella del 27 dicembre per l’ultima seduta dell’anno del consiglio comunale, resasi necessaria fondamentalmente per adempiere ad un obbligo di legge: quello di votare la ricognizione dello stato delle partecipazioni detenute dal Comune in società esterne.

L’atto è passato a maggioranza ma non è mancata una vivace discussione con l’opposizione, che ha votato ‘no’ con i due presenti di Viviamo Montegranaro (Gastone Gismondi e Anna Lina Zincarini) e con Gianni Basso. Di fatto, per Montegranaro la situazione è cristallizzata, visto che il Comune detiene ancora convintamente i propri pacchetti azionari all’interno di Tennacola (7,9%) e Steat (2,5%), mentre non riesce a recedere, per motivi diversi, da Alipicene (2,5%) e farmacia comunale (20%).

A fare il quadro è stato il vicesindaco Endrio Ubaldi. «Manterremo il piano di dismissioni in essere perché se finora non è stato realizzato non è stato per inadempimenti nostri – ha spiegato il titolare della delega al bilancio – su Alipicene non si è potuto procedere alla dismissione per motivi legati alla società stessa. Sulla farmacia comunale il discorso è rallentato quando ci fu pignorata la quota che deteniamo, ma ora siamo ripartiti per fare quanto necessario al fine della vendita, dato che con il 20% non abbiamo potere decisionale all’interno della stessa».
A ribattere Gastone Gismondi, che, parlando della Steat, ha annunciato che nelle prossime riunioni dell’assise il suo gruppo presenterà un ordine del giorno sul caso delle “tariffe maggiorate che pagano i cittadini sulla tratta Montegranaro-Fermo. Un problema per il quale il sindaco si era impegnato ma per il quale non è stato fatto granché – ha rimarcato l’ex primo cittadino – su Alipicene il Comune in concreto cosa ha fatto per far valere i suoi diritti? Sulla farmacia comunale sta andando esattamente come avevamo previsto. La quota del Comune è all’interno della società che gestisce la farmacia, non nella farmacia stessa, per questo è meno appetibile. Va chiarito questo passaggio burocratico per renderne appetibile l’acquisto».
Gli altri due punti all’ordine del giorno hanno visto, in primis, il via libera unanime alla nuova convenzione per il servizio tesoreria con l’Ubi Banca per una spesa di 12 mila euro più Iva all’anno: «Un tempo erano servizi per i quali era la banca a pagare il Comune, ma ormai il mercato va in questa direzione, ora siamo noi a dover pagare per affidare il servizio», hanno concordato Ubaldi e Gismondi. Quindi la decisione di convenzionarsi con la Comunità montana dei Monti Azzurri per lo Sportello Unico delle Attività Produttive. Dopo la chiusura del Cosif, che si occupava del servizio, il Comune aveva necessità di trovare una soluzione al riguardo ed ha scelto così di appoggiarsi agli uffici di San Ginesio. «Pagheremo anche un po’ meno, visto che scendiamo da 17 a 14 mila euro annui circa – ha detto l’assessore al commercio Giacomo Beverati – entro i primi dieci giorni dell’anno saremo operativi». Perplessità sono state sollevate da Viviamo Montegranaro, che si è astenuta. «Di fatto il Suap vidima le pratiche che già seguono i nostri uffici urbanistica e commercio – ha ribadito Gismondi – inoltre la Provincia si sta organizzando per trovare una soluzione dopo la chiusura del Cosif. Si poteva prendere ancora un po’ di tempo».


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