Filippo Marilungo con il presidente Fausto Rogante, il mister Giovanni Clerici ed una rappresentanza di giocatori della Futura 96
di Leonardo Nevischi
CAPODARCO – Oggi il calcio corre, il calcio ha fretta, il calcio non si ferma davanti a niente. I veri valori sembrano scomparire dietro a gestioni mal condotte, dietro al giro di denaro e si perde di vista il senso di condivisione, di passione, che è il vero ruolo di questo sport.
Le immagini più ricorrenti, soprattutto in questi giorni, sono i lanci di sassi contro i pullman, gli scontri tra tifosi e i cori razzisti. Questo non è ammissibile e non rende giustizia al gioco. La società moderna sta perdendo quel senso di comunità, di appartenenza e di partecipazione emotiva. La potenza del calcio va sfruttata per creare valore sociale nella e con la comunità, attraverso progetti innovativi. È proprio in questa direzione che si è mossa la Futura 96, squadra capodarchese militante nel campionato di Promozione, che proprio in questi giorni si è spesa per il sociale, dimostrando di possedere delle enormi qualità umane ed un grandissimo cuore.
Di fatto, la società del patron Fausto Rogante ha aderito appieno al “Progetto G.A.I.A.”, un’associazione formata da un gruppo di genitori di bambini e ragazzi colpiti da tumore e leucemia, che ha lo scopo di dare sostegno psicologico, sociale ed economico alle famiglie del reparto di oncoematologia del Salesi di Ancona, di partecipare a progetti di ricerca sul cancro e di organizzare campagne di sensibilizzazione.
L’iniziativa è partita dal portiere della Futura 96, Simone Paniccià, il quale ha coinvolto giocatori, staff tecnico e società, trovando sin da subito una sorprendente adesione da parte di tutti. «Tutto è nato dalla mia amicizia con Simone – commenta il presidente dell’associazione G.A.I.A. (Guerrieri Armati Irradiano Allegria), Filippo Marilungo –. È stato lui a contattarmi e a fare da traino per l’intera squadra. È un mio grandissimo amico e riesce sempre ad essere presente e a coinvolgere tante persone. Ha una grande sensibilità che vorrei avessero molte più persone. La nostra – spiega Marilungo – è un’associazione nata nel dicembre 2017. Siamo tutti genitori con dei bambini che sono guariti, che sono in cura o che purtroppo non ci sono più: tutte storie diverse ma con aspetti comuni. Abbiamo sempre fatto qualcosa per altre associazioni, ma alla fine abbiamo deciso di aprire la nostra. Per diversificarci da quelle già preesistenti che si occupano di musicoterapia, clownterapia o di case accoglienza, il nostro scopo principale è quello di finanziare la ricerca e di far valere i diritti dei bambini malati. Proprio questo mese abbiamo concluso un anno di associazione e in questo lasso di tempo ci siamo affidati alla città della speranza di Padova, che è l’istituto di ricerca pediatrica più grande d’Europa. L’intenzione è di proseguire anche nei prossimi anni».
La Futura 96 non è solo calcio e con questo gesto lo ha ampiamente dimostrato. «Lo sport è un veicolo che ha un potenziale mostruoso nel coinvolgere le persone – sottolinea Simone Paniccià, numero uno tra i pali della Futura 96 e fautore dell’iniziativa –. In genere noi raccogliamo una cifra per fare un presente al presidente, al direttore sportivo e allo staff tecnico. Quest’anno abbiamo pensato sì ad un pensiero per la società, ma abbiamo utilizzato quei soldi principalmente per questo progetto. La cosa che mi ha maggiormente sorpreso è che tutti, dalla dirigenza ai calciatori, hanno dato subito la loro disponibilità per un’iniziativa colma di valori umani. A tal proposito – seguita Paniccià – mi piacerebbe che anche le altre società si aggregassero a tali iniziative e che magari dall’essere la sola Futura 96 si possa arrivare a coinvolgere altre realtà sportive. Sia chiaro, non deve essere per forza con il Progetto GAIA, bensì anche con altre associazioni. Bisogna sensibilizzare lo sport a fare piccoli sforzi che poi portano dei bei risultati».
Proprio per aver contribuito alla missione di Filippo Marilungo e degli altri genitori, nel sostenere la ricerca dei tumori infantili ed essere sempre vicini al reparto di oncoematologia del Salesi di Ancona, l’Associazione Progetto G.A.I.A. onlus ringrazia, con enorme affetto, i giocatori Riccardo Basili, Francesco Basili, Vladimir Belleggia, Federico Capiato, Nicola Capiato, Riccardo Cingolani, Francesco Conte, Lorenzo Dionea, Seou Drammeh, Alain Fiumaroli, Lorenzo Giuliani, Andrea Gobbi, Shkodran Islami, Andrea Mancini, Paolo Mannozzi, Alessandro Marzan, Stefano Mureni, Simone Paniccià, Stefano Verone, Alessio Santarelli, Andrea Smerilli, Alessandro Spinozzi, lo staff tecnico e tutta la società Futura 96.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati