Conti in ordine, più personale e qualità dei servizi:
il piano triennale dell’Area Vasta 4

FERMO - Per il direttore Livini il 2019 sarà l’anno del consolidamento delle posizioni lavorative, con una significativa trasformazione a tempo indeterminato dei rapporti a tempo determinato dei dipendenti e relativa stabilizzazione del personale precario

Reduce dal proficuo confronto con la Direzione Generale d’Azienda, l’Area Vasta 4 di Fermo ripercorre gli adempimenti espletati in merito ai percorsi di programmazione economica e del piano occupazionale del triennio 2018-2020.

Da un lato il piano economico di spesa corrente, investimenti e ricavi, che è stato contenuto all’interno dei costi dell’anno 2017 (confermati anche per il 2018) con un’importante attenzione operativa che ha consentito appropriatezza e stabilità sia nella dinamica degli investimenti che nella efficientazione delle relative allocazioni economico-finanziarie.

Dall’altro il piano occupazionale triennio 2018-2020, con dinamiche variabili del turn-over ma che, come rimarca il direttore Licio Livini, “deve essere letto come atto programmatorio con riposizionamento dei numeri e delle qualifiche professionali tarate sui servizi LEA che ogni azienda deve garantire”.

 

Il Piano di Fabbisogno (formalizzato dall’Asur con determina n. 741 del 19 dicembre 2018) prevede per l’Area Vasta 4:

ANNO 2018

Turn over 104,45%

+ 13 infermieri e + 5 oss

+ 8 figure amministrative

Riduzione del precariato di n. 35 tempi determinati che passano a tempi indeterminati

ANNO 2019

Turn over 106,75%

+ 13 medici/veterinari e + 8 figure di comparto

Riduzione del precariato di n. 23 tempi determinati che passano a tempi indeterminati

Contingente infermieristico invariato

+ 9 figure amministrative

Stabilizzazione Legge Madia di 7 oss, 2 dirigenti medici, 1 dirigente farmacista, 2 assistenti sociali, 2 fisioterapisti, 1 coadiutore amministrativo, 4 infermieri

“Il 2019 è negli strumenti di programmazione sopraindicati – rimarca Livini – l’anno del consolidamento delle posizioni lavorative con una significativa trasformazione a tempo indeterminato dei rapporti a tempo determinato dei dipendenti e relativa stabilizzazione del personale precario, recuperando il ‘valore’ lavoratore al centro nel rapporto di dipendenza ben oltre ogni tipo di considerazione economicistica”.

ANNO 2020

Si avrà un recupero in incremento di unità lavorative e relativa messa a regime con allineamento tra Piano Occupazionale (Piano di Fabbisogno) e Dotazione Organica.

 

“Con queste impostazioni – prosegue Livini – ogni azienda programma il proprio lavoro prospettando anche la implementazione di nuovi servizi in un’ottica di coinvolgimento anche degli Enti Convenzionati, ma rimane sempre una forte attenzione di tutela per il servizio sanitario pubblico.

Queste sono la vision e la mission della azienda sui cui Regione Marche ha impostato i propri atti di programmazione sanitaria mantenendo alti i livelli assistenziali su tutto il territorio regionale, salvaguardando i propri conti economici e distribuendo sul territorio regionale attività e servizi differenziati in alta, media e bassa complessità secondo una allocazione geografica che ha ottimizzato l’erogazione specie da punto di vista qualitativo conservando l’equilibrio di bilancio che è presupposto imprescindibile per ogni tipo di gestione operativa sana”.

E la sanità fermana? “Al pari di altre realtà è in questo contesto e come tale è rispettosa di ogni azione programmatoria che viene messa in campo dal livello regionale, che d’altro canto riceve l’input economico-finanziario dallo Stato centrale con ristretti margini di autonomia nella manovra.

Sindaci, amministratori, parte sindacale e portatori di interesse pubblico sono stati sollecitati dalla Regione a proporre suggerimenti al nuovo PSR 2019-2022 e ciò costituisce una grande opportunità di confronto e di discussione nonché rappresenta passaggio decisivo per i territori che voglio essere propositivi e collaborativi. E’ questo infatti lo strumento principe dove devono essere riportate osservazioni, rivendicazioni ed i suggerimenti anche di parte sindacale, evitando di urlare fuori dal contesto, scongiurando allarmismi generanti paure ed insicurezze e rifuggendo anche ad aspetti diffidenziali che si potrebbero ingenerare.

Essendo la salute un bene della collettività ed essendo la sanità uno strumento al servizio della collettività, è importante e necessario che ogni portatore di interesse, compresa la parte sindacale, sia nella componente confederale che in quella di categoria, esprima proposte e suggerimenti che vadano nel senso della proposizione di servizi migliorativi nell’ambito delle risorse finanziarie effettivamente disponibili.

Ogni portatore di interesse è portatore di responsabilità e come tale la soluzione vincente rimane la condivisione dei problemi con la possibilità di trovare soluzioni nel rispetto di regole definite, evitando rapporti di forza che generano solamente fazioni e controparti.

Il sistema sanitario nazionale ed in particolare quello marchigiano continuano a garantire altissimi indici di efficienza prestazionale quali-quantitativa in house, con un ricorso alla partnership con il privato (sia nell’erogazione dei servizi finali che di quelli intermedi al processo produttivo) tra i più bassi nel panorama nazionale.

La Regione Marche conosce molto bene la realtà fermana e guarda al suo futuro con molto interesse: ne sono esempio tangibile la realizzazione delle due nuove strutture ospedaliere di Fermo ed Amandola, quest’ultima peraltro a brevissimo precorsa dalla realizzazione di un presidio sanitario provvisorio stabile che l’Amministrazione comunale interessata ha preavvisato come in fase di realizzazione prossima.

L’Area Vasta 4 di Fermo – conclude Livini – continua ad operare in linea con le indicazioni e all’interno del percorso di riforma regionale, mantenendo alta l’attenzione per la qualità dei servizi ed operando in un contesto territoriale solidaristico cui non si sottrae anche confidando nella pari condivisione della finalità universalistica del sistema sanitario regionale nell’ambito di tutte le province interessate”.


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