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“Le Marche le trivelle non le vogliono”:
la Regione rivendica la scelta fatta
e attacca il Governo

AMBIENTE - "Siamo stati fra i promotori del referendum contro le trivelle dell’aprile 2016 - ricorda l'assessore Sciapichetti - e nell’agosto dell’anno successivo abbiamo promosso in proposito anche un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica"

“Il governo giallo-verde getta la maschera”: così l’assessore all’ambiente Angelo Sciapichetti interviene sulla questione delle trivellazioni in mare. “La logica dei ministri Di Maio e Costa mi pare sia quella del predicar bene e razzolare male. A parole, grandi manifestazioni di contrarietà verso le trivellazioni nei nostri mari e le piattaforme petrolifere; nei fatti, con le autorizzazioni firmate dal Mise lo scorso 7 dicembre si dà il via ad ulteriori pericolose ricerche nel mar Ionio, anche mediante la devastante metodologia dell’air gun”.

“Siamo purtroppo abituati – continua Sciapichetti – a questi comportamenti ipocriti da parte del governo. La colpa è sempre degli altri: dei precedenti governi, dei tecnici e delle manine. In realtà, quando governi, è sempre colpa tua. Per quello che fai e per quello che avresti potuto fare. Da parte sua la Regione Marche ha sempre avuto all’opposto un atteggiamento coerente sulla questione delle trivellazioni petrolifere. Siamo stati fra i promotori del referendum contro le trivelle dell’aprile 2016 e nell’agosto dell’anno successivo abbiamo promosso in proposito anche un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica. Le Marche le trivelle non le vogliono e non ci sono né governi passati, né tecnici attuali che possano deviare questa posizione”, conclude l’assessore all’Ambiente.


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