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Nuovo corso per applicare l’ingegneria agli strumenti e rilanciare il settore musicale

FERMO - Lucchetta: "Non ci sono in Italia altre realtà uguali a questa, in cui coniughiamo tradizione e ricerca scientifica per migliorare alcuni aspetti degli strumenti"

di Alessandro Giacopetti

E’ attivo dall’anno accademico 2018/2019 il corso di perfezionamento in “Ingegneria applicata agli strumenti musicali” presso l’università Politecnica delle Marche e nelle sedi dei conservatori Pergolesi a Fermo, Rossini a Pesaro e Santa Cecilia a Roma.

“Aderiamo all’iniziativa con entusiasmo per la sua qualità e per le prospettive lavorative fino ad ora impensate che possono essere aperte agli studenti” – ha esordito Carlo Verducci, presidente del conservatorio Pergolesi. “Un corso nel quale ci sono approfondimenti scientifici relativi a vari strumenti musicali” – ha aggiunto il direttore Nicola Verzina.

Ad entrare nello specifico,  Daniele Eugenio Lucchetta, coordinatore del corso: “E’ professionalizzante e crea un ponte tra le realtà industriali presenti nelle Marche e 3 istituti musicali. Prevede 130 ore tra lezioni frontali e laboratori con un modulo base di 72 ore che ne costituiscono la parte generale, valida per tutti gli strumenti. Si entrerà poi nello specifico approfondendo il pianoforte, gli strumenti a fiato, quelli a corda come la liuteria e le chitarre. Consta – ha spiegato il coordinatore Lucchetta – di un forte interesse per lo sviluppo dei materiali innovativi, ad esempio il carbonio, più leggero della ghisa. Ma parliamo anche di innovazione tecnologica attraverso l’apprendimento della programmazione di una stampa 3D.

Non ci sono in Italia altre realtà uguali a questo corso, in cui vogliamo coniugare la tradizione con la ricerca scientifica per cercare di migliorare alcuni aspetti degli strumenti. Il corso si rivolge sia al semplice studente di ingegneria, sia all’artigiano che si occupa di strumenti, sia a tecnici di aziende del mondo musicale”, ha fatto presente Lucchetta.

Presente anche Luca Alessandrini, della Fibre acoustic srl, progettista ed esperto di materiali: “Applichiamo agli strumenti come i violini, materiali innovativi e compositi come i tessuti e le resine naturali alla cassa armonica dei violini, violoncelli e chitarre acustiche. Utilizzo principalmente la seta, con uno studio che parte dall’università di Oxford in Inghilterra, per applicare la seta di ragno a violini e violoncelli”.

Ad intervenire è stato poi Riccardo Lucchetti, docente, contrabbassista ed economista: “Il settore degli strumenti musicali nelle Marche un tempo era fiorente. Ha perso quote di mercato, occupazione e centralità negli anni Ottanta e Novanta perché è stato sopravanzato dalla concorrenza sul piano tecnologico. Questo corso può far recuperare qualità a quel che rimane del distretto musicale locale. Quanto alle prospettive future vogliamo sviluppare la ricerca e ragionare sulla qualità del suono, perché i produttori di musica avvertono le differenze di sonorità tra strumenti fatti con materiali diversi. Tradurre tutto questo in parametri oggettivamente misurabili è difficile. La ricerca sui materiali è una costante nella storia degli strumenti musicali. Propria attraverso la ricerca vogliamo capire se è possibile arrivare a produrre per mille euro uno strumento uguale a uno che ne costa 20mila”.

La scadenza delle domande di presentazione è il 25 gennaio, l’inizio delle lezioni è il 22 febbraio.


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