Anche Città e futuro interviene sulla tassa di soggiornio e chiede di ascoltre gli operatori. E’ la posizione del movimento civico, espressa dalla referente del settore turismo Rosa Giulia Penza. “Ci sono rilevanti aspetti da approfondire: l’imposta è stata introdotta nelle principali città turistiche di tutto il mondo, ma in Italia si paga di più. Chi è abituato a viaggiare conosce la tassa di soggiorno, i viaggiatori meno assidui si sono imbattuti in questa tariffa suppletiva al costo delle stanze da corrispondere al momento dell’arrivo – o della partenza – in alberghi e strutture ricettive”.
Città e futuro ricorda come il regolamento sia variabile da una località all’altra. “Alcuni municipi hanno infatti introdotto una tassazione fissa, altri hanno scelto di variare i costi in base alla categoria dell’alloggio e ai costi extra forniti durante il soggiorno. Turisti e viaggiatori vedranno addebitarsi la somma, da corrispondere in contanti o con carta di credito direttamente al gestore della struttura alberghiera previo rilascio di ricevuta o fattura in cui la tassa di soggiorno sia indicata come operazione fuori campo Iva. Città come Roma, Firenze, Milano sono considerate ad alto flusso turistico e per questo la tassa non è un deterrente tale da inficiare il numero di turisti. Prima quindi di pensare di applicare l’imposta, dovremmo chiederci se il comune gode di strutture ricettive diverse per categoria, dovremmo chiederci se è stato organizzato un tavolo di confronto con gli operatori di settore, se si è verificata l’effettiva affluenza turistica nel comune ed in merito vorrei ricordare che le stime si basano non sui numeri del turismo mordi e fuggi per il primo maggio e nelle domeniche di luglio quando confluiscono in città i residenti dell’entroterra. Fano ha introdotto da poco la tassa di soggiorno concordandola con tutti gli operatori di settore stipulando un accordo ove si destina il 60% dei proventi al miglioramento dei servizi infrastrutturali della città. Le opportunità ci sono. Solo per fare un esempio, con l’ampliamento della superstrada la nostra costa si può raggiungere da Perugia in circa un’ora, ma a differenza di Civitanova, non siamo stati capaci di coglierla, o per lo meno solo in piccola parte. Purtroppo ad oggi la nostra città subisce una pianificazione scarsa, e relativa solo ad alcuni eventi che comunque sia, qualcuno dei quali, soprattutto quelli sportivi nemmeno impattano positivamente sulle attività di ristorazione”.
In conclusione, Città e futuro vede una “situazione grave già di per se per quanto al turismo. A maggior ragione, a fronte di questa nuova tassa, la nostra preoccupazione è che sarà solo uno strumento finanziario. Quello che chiediamo è che venga resa nota una rendicontazione dettagliata, di come gli introiti di questa tassa saranno gestiti, auspicando vengano reinvestiti nel turismo. Chiediamo inoltre venga resa pubblica una pianificazione strategica di come l’amministrazione vuole incrementare il numero di presenze a Porto Sant’Elpidio, valorizzandone le bellezze e aumentandone le presenze”.
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