Il pubblico di sindaci presente nel rettorato Unicam
di Monia Orazi
La bozza di un documento che per i sindaci può diventare «una chiara e decisa accelerazione della gestione post sisma», un comitato di primi cittadini e una manifestazione in primavera. Il documento è stato presentato dal sindaco di Amatrice, Filippo Palombini, ai suoi colleghi intervenuti ieri all’incontro voluto dal sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui.
E proprio nella città ducale si è svolto il summit dei sindaci: 40 in tutto, provenienti dalle quattro regioni colpite dal sisma del 2014. «Questo documento è necessario – ha detto Palombini – noi stiamo forzando la mano, per dire al governo che ci sono temi a cui va data una soluzione, altrimenti non avremo risposte. Qui si è costituito un primo comitato di sindaci, aperto alla partecipazione degli altri sindaci del cratere oggi assenti, chiederemo la loro adesione entro dieci giorni. Il documento non è di certo la nuova legge sul sisma – ha continuato Palombini – è un comitato che ancora non ha nominato rappresentanti, ma che vuole ragionare con le istituzioni, iniziando insieme un percorso. Non vogliamo fare la guerra, ma avere rappresentanti. La manifestazione a Roma va fatta in primavera, prima delle elezioni».
Palombini con il sindaco Gentilucci
L’incontro nasceva dall’idea di progettare una manifestazione a Roma per chiedere al governo di cambiare passo sulla ricostruzione. Ieri è stato anche chiesto di far riunire il consiglio dei ministri in uno dei centri del cratere, per parlare dei problemi del terremoto. Palombini non si è presentato a mani vuote, di fronte ai quaranta sindaci accorsi da Marche, Umbria, Lazio ed Abruzzo. Qualcuno di loro inizialmente vedendo il documento ha storto il naso, ma alla fine l’accordo raggiunto è stato quello che ciascuna amministrazione proporrà eventuali modifiche.
Il comitato dei sindaci intanto è già ufficialmente costituito, il primo obiettivo è quello di portare al presidente del consiglio Giuseppe Conte, le proposte del territorio per accelerare e semplificare la ricostruzione. In sintesi, nella bozza predisposta da Palombini e in gran parte condivisa dai presenti, si parla di cratere ristretto con un percorso parallelo per i più colpiti, che consenta loro di recuperare il divario con quelli in condizioni meno danneggiate, dando rappresentanza ai sindaci in cabina di regia, rendendo gli enti locali soggetti attuatori delle opere di urbanizzazione.
I sindaci di Muccia (Baroni), Castelsantangelo (Falcucci) e di Amatrice
Chiesto maggiore personale sia per gli enti locali che per gli uffici ricostruzione, trasferimenti dei tributi sospesi, semplificazioni per i pagamenti. Per la ricostruzione pubblica è stato proposto di mantenere come soggetti attuatori delle grandi opere i proprietari delle strutture lesionate, costituendo una centrale unica di committenza e semplificando le procedure di gara. Per la ricostruzione privata chiesta la possibilità di semplificazione, snellimento procedure di pagamento, eliminazione della soglia di trenta incarichi per i professionisti, chiesto di trasformare le opere provvisorie in definitive, qualora i comuni lo volessero. Proposto di dare vita ad un soggetto unico che per tutto il cratere possa provvedere alla manutenzione delle aree Sae, chiesta la possibilità di realizzare alloggi temporanei delle seconde case.
Proposto di individuare un’area di porto franco come Livigno, la proroga della zona franca urbana, la piena applicazione della legge sulla montagna, una legge speciale per il sisma nel centro Italia. La cassa integrazione in deroga per le piccole e medie imprese del cratere, l’inversione contabile dell’Iva sulla ricostruzione, sono alcune delle misure chieste per il settore economico, nel documento sono contenute anche proposte per l’agricoltura, il turismo, il commercio, politiche per i giovani. «Non sono qui per salire in cattedra – ha iniziato il sindaco di Camerino Pasqui – ma dopo due anni di parole ho voluto scrivere una lettera ai sindaci dei 138 comuni, per iniziare a fare un percorso insieme, perchè ricostruire tra venti, trent’anni, non serve a nessuno, questo è un incontro volontario e non calato dall’alto, siamo chiamati a discutere senza strumentalizzazioni politiche, gli unici ideali che ci guidano sono il territorio, la nostra gente ed i problemi da risolvere. Non ho mai detto di voler escludere nessuno dal cratere, ma di intervenire in base alle necessità». Pasqui ha anche annunciato che si dimetterà da coordinatore Anci dei sindaci del cratere sismico. Vi sono stati altri interventi dei sindaci, tra cui quello di Pieve Torina, Castelsantangelo, Caldarola, Belforte, Esanatoglia, Castelraimondo, San Severino, Fiuminata, Petriolo ed altri, assente Giuseppe Pezzanesi, sindaco di Tolentino. Tra i presenti anche i sindaci di Accumoli, Teramo, Cascia, centri abruzzesi, umbri e laziani, sindaci dell’ascolano.
Roberto Paoloni, sindaco di Belforte
Alessandro Gentilucci, sindaco di Pieve Torina
Mauro Falcucci, sindaco di Castelsantangelo
Ulisse Costantini, sindaco di Fiuminata
Gabriele Santarelli, sindaco di Fabriano
Il sindaco di Petriolo, Domenico Luciani
Sindaco di Teramo
Rosa Piermattei, sindaco di San Severino
Luigi Nazzareno Bartocci, sindaco di Esanatoglia
Sindaco Montereale (Aq)
Sindaco Cagnano Amiterno (Aq)
Gianluca Pasqui, sindaco di Camerino
Andrea Spaterna, pro rettore Unicam
Luigi Giuseppetti sindaco di Caldarola
Domenico Ciaffaroni sindaco di Montefortino
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