di don Paolo Canale (Coordinatore del gruppo marchigiano a Panama)
La Giornata Mondiale della Gioventù entra nel vivo. Il gruppo marchigiano a Panama sta per essere al completo e gli ultimo 15 sono partiti la scorsa notte e arrivati. Nel frattempo, il gruppo di 67 che è a Las Tablas per il gemellaggio con la diocesi di Chitré ha vissuto due giornate fondamentali. La prima venerdì con la visita a piccoli gruppi nelle comunità locali. Spesso piccole realtà rurali, dove i ragazzi hanno potuto conoscere più da vicino la vita e la fede della gente più semplice. I giovani hanno fatto visita a diversi malati, portando in dono il loro sorriso e la preghiera per gli infermi, vissuta con grande partecipazione emotiva. È stata l’occasione anche per toccare con mano la povertà di tanta gente.
Case semplici, ad un piano, con tetti in lamiera o coppi appoggiati su piccole travi in legno, poche stanze, arredate con sedie consunte dal tempo e dalla povertà. Ma che dignità e senso di ospitalità. Molto toccante è stata la visita ad una casa di riposo per anziani abbandonati. Vedere con quale amore e rispetto vengono considerati ci ha fatto riflettere. Ma c’è anche chi ha fatto visita ai villaggi costieri con gita in spiaggia in pick-up, chi si è cimentato nell’artigianato locale, o chi ha animato il villaggio offrendo ai bambini giochi e due ore di spensierata allegria. Un giovane ha commentato: “da diversi anni faccio l’educatore in oratorio ma mai come in questa giornata ho sentito la gioia per quello che faccio”. Poi tanta festa, con danze e musica locale, e lo scambio culturale con i giovani delle diverse nazioni.
Infine, sabato, la giornata diocesana, dove i giovani sono convenuti a Chitré per una messa dal forte sapore di GMG, a cui hanno partecipato tutti i gruppi provenienti dall’Italia. Un fiume di giovani e di bandiere ha invaso la città, dove ha avuto luogo una parata dei vari gruppi folkloristici delle diverse parrocchie, ricca di musica, danze e colori. I nostri giovani si sono lasciati coinvolgere con cori e balli, una grande festa dei popoli che, come ha sottolineato una ragazza, “ci insegna che siamo tutti fratelli e che possiamo superare le divisioni e le guerre, basta crederci”.
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