
di Andrea Braconi
Sessantadue Comuni degli 87 rientranti nel cratere sismico, oltre 1.500 minori e bambini coinvolti, 3 province, 7 Ambiti Sociali, 1 onlus capofila, 23 partner del Terzo Settore, 1 ente privato, 10 istituzioni scolastiche (compresa l’Università di Camerino) e 884.000 euro di investimento (di cui 210.000 nel Fermano): sono i numeri del progetto Resiliamoci – Resilienza Mobilitazione e Opportunità per Crescere, partito la scorsa estate e che ha già visto l’attivazione di diverse azioni e laboratori.
Ad introdurne i contenuti Fabio Alessandrelli, presidente della cooperativa sociale Opera. “A questo progetto, di cui abbiamo la funzione di capofila, l’impresa sociale Con i bambini ha destinato parte del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Questi 884.00 euro sono equamente distribuiti tra la provincia di Fermo e quella di Macerata, con una piccola quota che andrà al Comune di Fabriano”.
Il progetto, che ha una durata di 24 mesi con scadenza al 30 giugno 2020, è dedicato allo svolgimento di attività educative per bambini e giovani con fasce d’età che vanno dai 3 ai 17 anni. “Verranno coinvolte le famiglie e la comunità educante in genere – ha aggiunto Alessandrelli -. Teniamo a rimarcare che queste risorse vengono riversate nel territorio per azioni di carattere educativo, per il 90% destinate allo svolgimento di attività da parte di persone”.
Francesca Scocchera della cooperativa sociale Cooss ha spiegato come il senso sia quello di esplicitare il concetto di resilienza, abbracciando tutto il percorso di crescita dei minori.“Puntiamo ad un rilancio della resilienza riattivando le risorse personali e a livello di famiglia, fino ad arrivare a quello di comunità. Altro aspetto importante è il coinvolgimento degli Ambiti Sociali: l’aver pensato il progetto insieme è stato utile perché ci è stato dato il polso della situazione, rispetto al fabbisogno sociale del territorio”.
Riguardo alla azioni pratiche, la Scocchera ha fatto riferimento a laboratori per attivare le modalità dei compiti a casa, sportelli di consulenza con i genitori, potenziamento di centri estivi, laboratori di animazione e di aggregazione per tutte le fasce di età (compresi i minori che vivono contesti disagiati), laboratori territoriali, di partecipazione culturale e di appartenenza, oltre che socio culturali.
“Concentrasi sulle nuove generazioni in maniera intelligente è confortante – ha sottolineato Simone Bucchi, presidente del Csv Marche – e credo sia un percorso utile. Il nostro lavoro è quello di sostenere le reti di volontariato e del Terzo Settore, per cui nei territori dove c’è questa capacità progettuale e di realizzare certi obiettivi, dove le istituzioni sono una sponda importante e non un ostacolo, il Csv riesce a svolgere la propria azione. È importante costruire le reti e che vadano poi avanti. Non vediamo l’ora di vedere gli effetti di questo progetto”.
Soddisfatto per il coinvolgimento dell’Ambito sociale XIX il coordinatore Alessandro Ranieri. “Qui è il basso che stimola l’istituzione pubblica, che cerca di attivare percorsi più stabili sui temi dell’educazione e prova a lasciare un segno nel territorio. Dobbiamo poi innescare nuove risorse per dare continuità a questo percorso. La nostra funzione, quindi, è non tanto di osservatori e accompagnatori, ma di attori integrati che riescono a mettere in contatto questo progetto con la rete di servizi che già esiste e con le nuove opportunità”.
A latere di tutta l’azione operativa, la fondazione ha previsto che un soggetto terzo, nel caso specifico l’Università di Pisa, svolga la funzione di monitoraggio e verifica dell’impatto sociale delle azioni che il progetto metterà in piedi. “In conclusione verrà stilato un report – ha concluso Alessandrelli -. Si tratta di un’azione di monitoraggio che viene fatta costantemente nell’arco dei 24 mesi”.
Tra le iniziative nel Fermano, da segnalare gli sportelli di ascolto attivati da Famiglia Nuova, a Servigliano il giovedì pomeriggio e all’Abbazia di San Ruffino il mercoledì, dalle ore 15 alle 18.
Dal punto di vista della comunicazione, oltre alla pagina Facebook, nel sito della fondazione è presente un blog con testimonianze sulle attività svolte.


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