di Paolo Paoletti
Eros Mangiaterra e Valentina Cipolletti sono solo due dei ragazzi marchigiani protagonisti a Panama della Gmg 2019. Guidati da don Paolo Canale stanno vivendo delle giornate ricche di incontri e spiritualità. Tra loro la delegazione dell’Arcidiocesi di Fermo, la più numerosa della regione. E proprio dai loro racconti è possibile capire quanto grande sia questa esperienza. Non un semplice ricordo ma un qualcosa da raccontare e condividere con amici e parenti al loro ritorno.
Eros di Recanati racconta: “Siamo corsi verso il punto che ci era stato indicato e siamo riusciti a vedere il Papa appena arrivato. E’ stata una grandissima emozione, è passato proprio vicino a noi, era a dieci metri di distanza. I paesi dell’America Latina ti accolgono con grande affetto e la gente offre tutto quello che può. Sorridono sempre. Panama è una città bellissima. Possiamo dire solo grazie alle famiglie per tutto quello che stanno facendo”.
Dopo la tappa a Las Tablas all’insegna dei gemellaggi la delegazione marchigiana è arrivata a Panama. Con loro altri italiani, tutti ospitati nella parrocchia Vergine di Guadalupe. Un totale di 820 giovani da tutta Italia.
Valentina Cipolletti di Morrovalle spiega: “E’ la mia seconda Gmg, la prima è stata nel 2016 a Cracovia. Mi ha colpito l’accoglienza che ci hanno dato le famiglie ed ho visto un po’ di differenza rispetto a quello che è stato a Cracovia. Credo sia anche un po’ il clima che faccia la differenza, l’America Latina, il calore di queste famiglie. Ci hanno accolto a braccia aperte, fuochi d’artificio, sorrisi e canzoni”.
Una Gmg fatta anche da diversi momenti di riflessioni in vista dell’incontro di Papa Francesco. ” Un’emozione fortissima durante la messa – racconta Valentina – ho provato la sensazione che in quelle mura della parrocchia che ci ospitava c’era tutta l’Italia racchiusa, con quel sentire comune. Oggi è arrivato il Papa e tutti sono molto eccitati. La mia famiglia ospitante è uscita di casa alle 3 per vederlo passare. Tutti impazziti per lui. Con i ragazzi delle altre nazioni è come se già ci conoscessimo tutti grazie a quel comune sentire che arriva solo da Lui. Negli sguardi e nei sorrisi c’è una dolcezza e tenerezza che è davvero assurdo. Mi aspetto di vivere ancora più nel profondo quello che può venire da questa esperienza e che il Papa possa darci quella parola magica che possa risuonare nei nostri cuori”.
Da tutti i ragazzi arriva il saluto alle Marche: “E’ bello sentire questo calore delle persone che ci seguono da casa. Alle nostre famiglie diciamo di non preoccuparsi. Dobbiamo avere la perseveranza e il coraggio di diffondere questa esperienza al nostro ritorno tra parenti e amici, sarà una ricchezza anche per loro”.
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