Jennifer Lopez è sempre stata una figura di rilievo per il genere delle commedie romantiche americane, anche se non è mai riuscita ad ottenere un ruolo che abbia mostrato il suo innato carisma e la sua intelligenza. Infatti, ad eccezione di Out of Sight di Steven Soderbergh, ha sempre condotto una vita (in termini di recitazione) confortevole interpretando, il più delle volte, risolute donne lavoratrici in mezzo ai loro guai comuni.
In Ricomincio da Me, Lopez è Maya, la dipendente di una catena di negozi al dettaglio che, dopo 15 anni di carriera, chiede di essere promossa alla posizione di manager. Nonostante la sua dedizione e le capacità dimostrate, Maya si vede passare avanti un altro candidato solo perché possessore di un Master alla Duke. Fortuna vuole però, che se ne lamenti con il figlio della sua migliore amica Joan (Leah Remini), il quale decide di mettersi in rete per rielaborarne il curriculum vitae e l’account Instagram. Dopo essersi trasformata (falsamente e a sua insaputa) in laureata ad Harvard ed amica personale di Obama – tra le altre cose – Maya si ritrova candidata per un posto in una società di cosmetici a Manhattan con a capo Anderson Clarke (Treat Williams) e sua figlia (Vanessa Hudgens), che si presenta fin da subito come sua rivale professionale.
Maya imparerà a fidarsi del suo istinto, a risolvere i problemi con l’impegno e scoprirà che la sua autostima vale molto di più di quanto lei crede. Qualcuno probabilmente storcerà il naso di fronte ai molti scomodi stereotipi e alle lacune logiche di Ricomincio da Me; per questo il film non dovrebbe funzionare, ma lo fa. E, alla fine, ne sarete felici.
di Giuseppe Di Stefano
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