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Verso il Giorno del Ricordo:
“Non esistono morti di serie A e di serie B”

SERVIGLIANO - La Casa della Memoria presenta il programma delle iniziative per la ricorrenza e ribadisce: "La nostra era e resta un'associazione che nega tutte le forme di totalitarismo, nessuna esclusa"

di Andrea Braconi

Il programma per il Giorno del Ricordo è già pronto, compreso il nuovo open day del museo e del campo di Servigliano, domenica 10 febbraio, dopo il successo di quello del 27 gennaio, Giorno della Memoria. E su questo parallelismo, sul quale puntualmente qualcuno comincia a storcere il naso in merito alla presunta “scarsa veridicità degli eventi”, l’associazione Casa della Memoria spegne sul nascere ogni polemica, rimarcando la propria filosofia di fondo. “Da queste posizioni – spiega il presidente Giordano Viozzi – noi ci siamo sempre dissociati e continuiamo a farlo. La tragedia dell’Olocausto e la tragedia dell’esodo da quelle terre sono due cose differenti, certo, ma meritano entrambe un approfondimento storico. Non esistono morti di serie A e di serie B, sono comunque pagine scritte da totalitarismi del Novecento e noi nel nostro atto costitutivo abbiamo spiegato come siamo educatori per una società fondata sulla pace. La nostra, quindi, era e resta un’associazione che nega tutte le forme di totalitarismo, nessuna esclusa”.

Oltre ad un focus sul decennio del campo di Servigliano come centro raccolta profughi, il cartellone allestito dall’associazione vedrà la presenza del regista romagnolo di origini istriane Alessandro Quadretti, autore di un documentario sulla tragedia di Vergarolla: il 18 agosto 1946, infatti, sulla spiaggia nel territorio di Pola ci fu un’esplosione di materiale bellico che provocò la morte di 65 persone. La proiezione del documentario si terrà sia nella serata di giovedì 7 gennaio, sia la mattina successiva per le scuole, con un approfondimento da parte del direttore Scientifico Paolo Giunta La Spada.

“L’attenzione su questi temi sta crescendo, ce ne siamo resi conto in occasione dell’ultimo Giorno della Memoria. Abbiamo avuto più di 200 persone solo all’open day del 27 gennaio, il teatro di Belmonte era tutto esaurito per lo spettacolo, il concerto di Santa Vittoria in Matenano con platea piena e primo ordine pieno, nonostante il pericolo di ghiaccio e neve. Un aiuto è venuto sicuramente dal Tg Itinerante della Rai, che ha dato grande visibilità alle iniziative, ma credo ci sia in questo periodo storico una netta divisione tra la gente per quello che riguarda gli effetti negativi e le devastazioni provocate da Nazismo e Fascismo. C’è una buona fetta, che è la famosa maggioranza silente, che sta prendendo più a cuore questi argomenti. Ho visto anche una grande partecipazione di famiglie e bambini, quindi persone che cercano di educare i propri figli ad un altro tipo di società. E questo è sicuramente di buon auspicio”.


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