Elevare il livello di sicurezza degli alunni in alternanza scuola lavoro ed alleggerire le aziende ospitanti di incombenze e rischi nel corso dei numerosi stage aziendali promossi dalla scuola. Queste le finalità principali del protocollo d’intesa sottoscritto nei giorni scorsi dalla dirigente dell’IPSIA Ostilio Ricci di Fermo, Stefania Scatasta, e dal direttore dell’Area Vasta 4 di Fermo dell’ASUR Marche, Licio Livini.
Il protocollo, primo nel suo genere nella nostra regione, tende a conciliare il doveroso rispetto sostanziale degli obblighi in materia di salute e sicurezza sul lavoro con le complessità del sistema scolastico e le specificità del tessuto produttivo locale. Nella sostanza si definisce un quadro certo di impegni e ruoli, volto a risolvere nel concreto alcune criticità lasciate aperte dalla legislazione in materia, adottando soluzioni tempestive ed efficaci.
Infatti, mentre le norme vigenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro equiparano lo studente impegnato negli stage al lavoratore dipendente, quelle in materia di alternanza scuola lavoro, porrebbero a carico della struttura ospitante la formazione dello studente. E’ del tutto evidente che tale previsione è assolutamente inattuabile, sia in relazione all’enorme quantità di stage promossi annualmente dall’IPSIA, che in relazione alle caratteristiche delle aziende ospitanti, per lo più piccole e medie imprese.
In base al protocollo in argomento, l’IPSIA e dell’Area Vasta 4 si ripartiscono le competenze e gli oneri relativi alla formazione in materia di salute e sicurezza degli alunni: l’IPSIA si fa carico della formazione generale, mentre la formazione specifica (rischio alto e rischio basso in base alla tipologia di azienda) viene assicurata dal locale Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di lavoro dell’ASUR, con interventi formativi nell’ambito della struttura scolastica. Così facendo a carico del datore di lavoro ospitante, all’ingresso dello studente in azienda, resta sostanzialmente solo il compito di integrare detta formazione con un breve addestramento ed una serie di informazioni riguardanti la specificità dell’ambiente di lavoro, del processo produttivo, delle mansioni svolte dallo stagista e delle attrezzature utilizzate. Il tutto formalizzato e certificato con apposita modulistica condivisa dai vari soggetti.
Riguardo invece le visite mediche preliminari (“sorveglianza sanitaria”) che, nei casi necessari, la normativa in materia di alternanza porrebbe a carico delle “aziende sanitarie locali”, (i cui medici peraltro non possono svolgere per incompatibilità), il protocollo prevede un impegno dell’IPSIA ad accertare l’adeguatezza del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) delle ditte ospitanti, all’accoglienza in sicurezza dei propri studenti, anche attraverso il supporto alle stesse aziende nell’integrazione di tale documento con le specificità relative alla presenza di stagisti minorenni; definendo così un quadro di mansioni e postazioni che, salvo rare eccezioni, solleva le parti dall’obbligo di tale adempimento.
Si tratta quindi di un grande passo avanti per facilitare e migliorare lo sviluppo di percorsi di alternanza scuola lavoro sicuri e di qualità, che per un Istituto Professionale “storico” come l’IPSIA Ostilio Ricci rappresentano “un fiore all’occhiello”. Un lavoro di integrazione e semplificazione tra Enti pubblici che può rappresentare un modello replicabile a livello locale e regionale, per il quale va dato merito all’equipe del Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro di Fermo guidato dalla dottoressa Sollini ed alla dirigenza dell’IPSIA con il suo nucleo di Istituto per l’Alternanza Scuola Lavoro.
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