Diego Zandel
In occasione del Giorno del Ricordo (10 febbraio), con il patrocinio del Comune di Fermo e la collaborazione della Delegazione provinciale di Fermo dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia, giovedì 7 febbraio avranno luogo due iniziative.
La prima si terrà al mattino alla Sala degli Artisti, con un incontro con gli studenti delle scuole medie superiori di Fermo: dopo il saluto delle autorità, l’introduzione a cura di Orazio Zanetti Monterubbianesi, presidente A.N.V.G.D. – Marche Sud; a seguire l’intervento di Diego Zandel, scrittore ed esule istriano sul tema “Foibe: i testimoni muti”, che sarà preceduto dalla visione di un breve filmato dal titolo “Le Foibe e l’esodo dei Giuliano-Dalmati”, prodotto dall’Associazione per la cultura Fiumana, Istriana e Dalmata nel Lazio.
Nel pomeriggio incontro aperto alla cittadinanza alle ore 18 al Caffè Letterario, con la presentazione del volume di Diego Zandel “I testimoni muti. Le foibe, l’esodo, i pregiudizi”, Ugo Mursia editore (Testimonianze fra cronaca e storia). Introduce e modera Orazio Zanetti Monterubbianesi, presidente A.N.V.G.D. – Marche Sud.
La legge istitutiva del Giorno del Ricordo (n. 92 del 30 marzo 2004) recita:
«1. La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
2. Nella giornata […] sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado. È altresì favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende. Tali iniziative sono, inoltre, volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell’Istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all’estero.»
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