di Pierpaolo Pierleoni
Sarà confermato l’addio di Alessandro Felicioni alla politica? L’annuncio a sorpresa del leader del Laboratorio civico, di lasciare il movimento di cui è presidente e quindi anche la carica di consigliere comunale, ha spiazzato un po’ tutti a Porto Sant’Elpidio, dal gruppo che lo ha sostenuto in campagna elettorale al suo elettorato. Non mancano in queste ore le pressioni da simpatizzanti e componenti, che gli chiedono di tornare sui suoi passi.
Difficile da dire se faranno breccia, di certo sono motivo di riflessione per il commercialista, che ad oggi non ha ancora ufficializzato nulla e forse non si aspettava una reazione così forte da parte della cittadinanza. Al di là dell’annuncio di dimissioni attraverso i social network, Felicioni non ha protocollato alcunché, quindi ad oggi resta consigliere e capogruppo del Laboratorio civico.
Su un piatto della bilancia ci sono le difficoltà da lui descritte nella lettera aperta d’addio, a fare sintesi all’interno del gruppo, l’assunzione di responsabilità “per non aver saputo convogliare le mille anime del Laboratorio in un’unica direzione”, di non essere riuscito a “domare tutte le personalità che ci sono nel gruppo”. Problemi e divergenze che lo hanno indotto a chiudere anticipatamente la sua esperienza politica. D’altra parte, sin dal suo ingresso in politica, Felicioni non ha abituato ai compromessi e alle mezze misure. Ha detto svariati No (forse troppi, è ragionevole pensare che con qualche rigidità in meno ora avrebbe un altro ruolo) pur di non perdere la vocazione con cui era partito il progetto. Non riuscendo allora a guidare la sua “creatura” come pensava, ha una logica il suo passo indietro. Dopo il suo sfogo, poi, non sarebbe semplicissimo rimettersi alla guida del Laboratorio come se nulla fosse successo.
Sull’altro piatto della bilancia, però, ci sono i cittadini che gli hanno dato fiducia e il senso di responsabilità nei loro confronti. In tanti si sono sentiti traditi da un congedo così improvviso. E’ vero che il Laboratorio civico, come ha scritto Felicioni, ha le energie per andare avanti da solo, ma i numeri, alle scorse elezioni, hanno evidenziato un apprezzamento forte alla persona, se si considera che da candidato sindaco il commercialista ha raccolto oltre 600 voti in più della sua coalizione. Il progetto civico resisterebbe senza il suo fondatore?
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