di Pierpaolo Pierleoni
“Non credo abbia senso parlare di accanimento della Regione Marche. Parliamo di valutazioni prettamente tecniche in base alle quali si è è ritenuto non vi fossero le condizioni per l’attivazione dello stato di emergenza”. Così il sindaco di Porto Sant’Elpidio Nazareno Franchellucci il no dalla Regione al riconoscimento di misure straordinarie, e quindi alla possibilità di risarcimenti, per i danni provocati dalle mareggiate di fine ottobre 2018.
Nei giorni scorsi è arrivata ai Comuni, a firma del capo della Protezione civile marchigiana David Piccinini, la valutazione sugli eventi metereologici dello scorso autunno, al termine del censimento delle schede con cui enti pubblici e privati avevano conteggiato i danni subiti. Poco più di 4 milioni di euro, la conta complessiva per l’intero territorio marchigiano, “per interventi di carattere non emergenziale, ma di natura strutturale”.
Secondo il dirigente, “non sussistono le condizioni di straordinarietà nè per ricorrere allo stato di mobilitazione regionale, tantomeno per richiedere al Dipartimento nazionale di Protezione civile la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale”.
Una notizia che, com’era inevitabile è stata accolta con delusione dai balneari, che a più riprese da anni a questa parte hanno dovuto rimettere le mani in tasca per ripristinare i loro stabilimenti messi a dura prova dall’erosione e che speravano di poter ricevere un minimo ristoro. “Da qualche tempo c’è una rigidità sempre maggiore nel riconoscimento dello stato di emergenza – il commento del sindaco Franchellucci, che per primo aveva caldeggiato all’epoca misure speciali di fronte alla violenza delle mareggiate – Gli uffici hanno effettuato una valutazione prettamente tecnica ed oggettiva delle schede arrivate in Regione ed i danni stimati ammontano a cifre insufficienti per il riconoscimento di provvedimenti straordinari”.
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