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Il Comitato No al muro: “Bene la compattezza contro le barriere, pronti a protestare a Roma”

PORTO SANT'ELPIDIO - Il presidente del comitato cittadino Enzo Farina: "Da Rfi una disponibilità di forma e non di sostanza, nelle Marche siamo tutti coesi, ma deve farsi sentire anche la politica nazionale"

Si è riunito ieri sera il comitato “No al muro sì al mare” di Porto Sant’Elpidio, costituitosi per opporsi alle barriere antirumore ai lati del tracciato ferroviario. Dopo gli incontri svolti in settimana e il Consiglio comunale aperto di ieri a Falconara, a cui hanno presenziato anche esponenti locali del gruppo, la riunione è servita a informare tutti gli iscritti sull’evolversi della vicenda.

Enzo Farina

“La politica locale sta facendo del suo sicuramente e va ringraziata per questo – osserva il presidente Enzo Farina – La seduta di Falconara è stata il momento per dimostrare compattezza e determinazione tra amministratori. Un’unità di intenti importante, ma che ancora non basta, perché  si va a scontrare con RFI che parla per compartimenti stagni. Di Rete ferroviaria italiana troviamo apprezzabile la disponibilità a rivedere il progetto nella forma, ma non nella sostanza, lasciano intendere che o accettiamo le barriere, o dobbiamo arrenderci al rumore, in barba al DM del 2000 che pone sempre e comunque in capo a loro il risanamento acustico e obbliga loro a formulare proposte. Non è sufficiente dire che la Conferenza Stato Regioni del 2004 ha avallato le barriere. Se la politica di oggi e i cittadini di oggi dopo 15 anni hanno una maggiore consapevolezza del danno che tali opere potrebbero arrecare sul turismi, sulla qualità della vita e tutto quello che ne consegue, RFI deve e sottolineamo deve rimboccarsi le maniche e affrontare il problema del rumore in maniera diversa e in fretta”.

Il comitato fa presente l’assenza, nel piano presentato in Comune, di dati sulle rilevazioni, “solo richiami vaghi a progetti preliminari che nessuno ha rivisto e nessuno ha rimesso in discussione”. Farina auspica una presa di posizione anche dalla politica nazionale, “A livello locale e regionale vediamo prese di posizione forti, ma la politica nazionale nno si è ancora fatta sentire, martedì ci sarà un incontro in Regione con Rfi e i Comuni interessati, ma è presumibile che le cose rimangano invariate. Manca un interlocutore essenziale, il Ministero, che non deve limitarsi a raccogliere dubbi e perplessità degli amministratori, ma deve rimettere in discussione il progetto di risanamento acustico. Serve pretendere un nuovo piano che imponga la riqualificazione dei treni, delle locomotive, dei sistemi frenanti e tutto quanto utile a migliorare la vita di chi abita lungo la ferrovia, senza distruggere interi paesaggi, per questo siamo pronti a promuovere una mobilitazione a Roma e a manifestare in maniera forte”.

P.Pier.


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