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Trionfo per la Mukkeller,
birrificio italiano dell’anno
“È il coronamento di un sogno”

RIMINI - Una giuria internazionale ha premiato l'azienda di Porto Sant'Elpidio tra 327 produttori italiani divisi in 41 categorie. Quasi 2.000 le birre in gara

È Mukkeller di Porto Sant’Elpidio in provincia di Fermo, nelle Marche, il miglior birrificio artigianale d’Italia. A stabilirlo è stata la giuria internazionale di “Birra dell’Anno”, il concorso organizzato da Unionbirrai – associazione di categoria dei birrifici artigianali italiani – che si è tenuto sabato 16 febbraio a Rimini. Cento giudici hanno valutato le 1.994 birre in gara, presentate da 327 produttori italiani e divise in 41 categorie.

I fratelli e soci Marco e Fabio Raffaeli, del birrificio Mukkeller, hanno fatto incetta di premi, conquistando il titolo di birrificio dell’anno grazie ai numerosi primi posti ottenuti dalle loro birre nelle diverse categorie; il titolo di birrificio dell’anno, infatti, viene conferito sulla base della sommatoria dei punteggi ottenuti dalle singole birre in concorso.

Numerosi i riconoscimenti ottenuti anche da altri birrifici marchigiani. Pluripremiato è stato Mc77, birrificio di Serrapetrona (MC), che si è aggiudicato i primi due gradini del podio nella categoria delle New England Ipa con le sue Bowtie e Velvet Suit, e ha conquistato una medaglia d’oro con Fleur Sofronia tra le birre realizzate con l’utilizzo di spezie. Sul gradino più alto del podio anche la Matty, una American IPA realizzata da Birrificio del Gomito di Agugliano (AN). Portano a casa una medaglia d’argento il Birrificio Babylon di Folignano (AP) con Shinobi Stout, birra scura di ispirazione anglosassone, e il Birrificio Birracruda di Pesaro con Weizen, una creazione di ispirazione tedesca realizzata con lievito weizen e frumento maltato. Piazzano in terza posizione le proprie produzioni brassicole il Birrificio dei Castelli di Arcevia (AN) e Il Mastio, birrificio di Colmurano (MC).

Ma le tre medaglie d’oro conquistate dalle birre di Mukkeller in gara hanno fatto la differenza, consentendo ai fratelli elpidiensi di conquistare il titolo di Birrificio dell’anno. In particolare, nella categoria dedicata alle chiare a bassa fermentazione d’ispirazione europea si è affermata la Haus Bier, “una helles molto complicata da produrre e che non abbiamo mai voluto imbottigliare”, aggiungono Marco e Fabio Raffaeli, orgogliosi di aver “finalmente vinto nella categoria delle basse fermentazioni che sono da sempre il nostro punto di riferimento”. Anche la loro Corva Nera, birra caratterizzata dall’equilibrio dei malti tostati, è salita sul gradino più alto del podio, in questo caso nella categoria delle birre scure a basso grado alcolico e di ispirazione americana. Altro primo posto anche per la Mukkamannara: una Strong dal colore bruno, dall’aroma e dal sapore di malto – con note di caramello, uva passa, frutti rossi secchi – che si è affermata nella categoria delle birre scure, ad alto grado alcolico di ispirazione belga.

“E’ il coronamento di un sogno, non pensavo di potermi emozionare così tanto”, commenta Marco Raffaeli che, nel 2001, ha iniziato la sua esperienza birraria nel garage di casa come homebrewer. Ma è solo nel 2010 che, con un impianto da 250 litri, nasce Mukkeller, nome derivato dalla crasi tra il soprannome del birraio – “il Mukka” – e la sua grande passione per le birre Keller. “Sono tanti i mastri birrai italiani che hanno iniziato come homebrewer prima di dare il via a una vera e propria attività che in molti casi si è rivelata d’eccellenza” spiega Vittorio Ferraris, presidente di Unionbirrai, a margine della premiazione.


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