Con “La casa degli sguardi” (Mondadori), Daniele Mencarelli è stato votato vincitore della XV edizione del Premio Volponi. Con 43 preferenze, Mencarelli ha preceduto nell’ordine Rossella Milone con “Cattiva” (Einaudi) e Andrea Gentile, autore de “I vivi e i morti” (minimum fax).
Ad aprire la finale al Teatro comunale di Porto San Giorgio la voce e le note di Serena Abrami, giovane cantautrice marchigiana, affiancata dall’attrice Alessandra Fallucchi nella lettura di passi tratti dai libri di Paolo Volponi.
“Quindici anni fa questa città ebbe un’intuizione – ha ricordato il sindaco Nicola Loira, in platea accanto all’assessore alla Cultura Elisabetta Baldassarri – e a pensarla oggi sembrava una scommessa ardua. Invece sono stati anni di grande impegno e di soddisfazioni. Ringrazio e saluto gli ospiti e sono contento che in sala ci siano tanti giovani. A noi piace una cultura che non parla a se stessa ma che riesce a dialogare e a formare le generazioni future. Importante anche il Premio a Mediterranea, per una manifestazione che vive i nostri giorni e che fa dell’impegno civile la sua anima più profonda”.
Il giornalista Giorgio Zanchini ha scandito con i suoi interventi il pomeriggio, invitando sul palco gli scrittori finalisti per introdurre gli elementi essenziali dei loro libri alla giuria popolare, presente in sala e formata per un terzo da studenti degli istituti superiori della provincia.
Sul palco del Teatro comunale è salito anche il regista Marco Tullio Giordana, che ha ricevuto da Lorenzo Pavolini il Premio “Mario Dondero per l’impegno civile”. “Oggi la comunicazione tende ad una semplificazione assoluta, allo slogan e la politica è diventata questo – ha evidenziato l’autore di alcuni dei maggiori capolavori del cinema italiano -. Però ci sono gli artisti che fanno il contrario, cioè danno conto della complessità. Ho avuto la fortuna di conoscere Mario Dondero, che è stato molto amico di mio fratello Manuele. Era un uomo straordinario e celestiale; per me, quindi, essere qui è un grandissimo onore”. A Giordana è stata anche consegnata una foto di Dondero, scattata da Andrea Del Zozzo della Fototeca provinciale di Fermo e incorniciata da un’ex allieva del Liceo Artistico “Preziotti-Licini”.
Il Premio “Cultura e impresa” è stato invece consegnato ad Alessandro Metz, armatore sociale del progetto Mediterranea Saving Humans. “Possiamo rimanere indifferenti oppure no – ha esordito Metz – e noi abbiamo deciso di non rimanere inermi e indifferenti, per questo abbiamo comprato una nave, la prima battente bandiera italiana, per essere la dove la contraddizione maggiormente si esprime, in quel Mediterraneo che oggi è la frontiera più pericolosa al mondo. Questo è difficile farlo sempre, oggi ancora di più, ma non si può farne a meno perché ci si salva salvando”.
“Con questa edizione del Premio siamo riusciti a contrastare anche la deriva culturale che c’è in questo Paese – ha aggiunto l’assessore Baldassarri -. Chi evita di utilizzare e strumentalizzare il fenomeno dell’immigrazione, facendo invece una corretta narrazione, è sicuramente da apprezzare e credo che l’unica soluzione sia la conoscenza, che favorisce la costruzione di un pensiero critico capace di scuotere le coscienze”.
“È stata un’edizione più breve ma molto partecipata e di qualità – ha concluso Giuseppe Buondonno, organizzatore della manifestazione insieme ad Angelo Ferracuti – sia per i libri finalisti che per la presenza dei tanti ospiti. Tra questo vogliamo sottolineare Marco Tullio Giordana, a cui è stato assegnato il Premio Mario Dondero proprio perché il suo lavoro incarna il senso stesso dell’impegno civile. Importante anche aver dato il Premio Cultura e Impresa a Mediterranea, che rappresenta la volontà di una parte consistente di questo Paese di non piegare la testa davanti alla disumanità”.
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