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STORIE
Oltre la sindrome di Down:
la vittoria di Alex, atleta e cameriere

MONTEGRANARO - Ha 18 anni, è di Montegranaro e studia all'Alberghiero di Loreto, è riuscito ad integrarsi e a crearsi un futuro grazie al sostegno dei genitori e al progetto “Io faccio da solo” dell'Anffas di Civitanova e della cooperativa Il Camaleonte

 

Alex impegnato ad apparecchiare

 

Atleta, nuotatore e cameriere stimato e apprezzato. Una storia normale, ma fatta di grandi conquiste e tanta applicazione, giorno dopo giorno, per raggiungere un traguardo che riempie di soddisfazione gli amici e i genitori.

Alex Cesca, 18enne di Montegranaro, affetto dalla sindrome di Down, con la sua forza e il suo coraggio è riuscito ad integrarsi e a crearsi un futuro grazie al sostegno della sua mamma e del suo papà e al progetto  “Io faccio da solo” dell’Anffas di Civitanova e della cooperativa Il Camaleonte. Alex, grazie al grande amore dei genitori Gianni e Barbara e della famiglia, sta realizzando tutti i suoi sogni, dimostrando che con l’impegno e il duro lavoro di squadra si possono abbattere tutte le barriere. Appassionato di sport, ottimo atleta, Alex sta diventando un bravo cameriere, stimato per la sua professionalità e il grande sorriso che gli riempie sempre il volto. Alex frequenta l’alberghiero di Loreto e nelle sue prime esperienze lavorative si è fatto notare per le sue capacità. Capacità sviluppate anche grazie alle attività portate avanti con costanza durante i laboratori di “Io faccio da solo” a Montecosaro: una realtà nata nel 2010 per offrire strumenti per la crescita delle autonomie. «Sono uno spazio e un tempo specializzato nel settore delle nuove tecnologie e autonomie al servizio delle disabilità – ha spiegato il referente Simone Forani – Alex da ormai cinque anni ci frequenta assiduamente, ed è riuscito ad acquisire competenze che lo hanno aiutato. Ha imparato, ad esempio, ad utilizzare mezzi pubblici o il denaro e altre attività che gli hanno permesso di inserirsi più agevolmente nella vita di tutti i giorni. Dal lavoro alla socializzazione. Alex è uno dei tanti ragazzi che ci dimostrano che non basta essere sensibili al tema disabilità per parlare di vera inclusione: bisogna infatti preparare il diversamente abile ad affrontare il quotidiano con strumenti utili per conquistare piccole e grandi sfide».

 


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