di Marco Pagliariccio
Ediana Mancini
Un laboratorio politico sempre più interessante quello di Montegranaro in vista delle prossime elezioni comunali. Gli schieramenti si vanno delineando ma il caso che sta agitando le acque cittadine è quello di Sinistra Italiana, una forza che in città ha discreto radicamento e numeri importanti che potrebbero risultare decisivi in un testa a testa che si annuncia sul filo dei voti. I rumors parlano di una spaccatura nel gruppo tra coloro che vorrebbero provare un riavvicinamento al gruppo del sindaco Ediana Mancini, e tra questi ci sarebbe il segretario comunale (uscente?) Paolo Marinelli, e chi, in testa i due consiglieri comunali uscenti Eros Marilungo e Sara Di Chiara, vorrebbe proseguire il cammino nato negli anni di opposizione con Viviamo Montegranaro e sostenere l’ormai certa ricandidatura di Gastone Gismondi. In mezzo, il volto storico della sinistra veregrense e deus ex machina del gruppo ovvero Giuseppe Viozzi. La resa dei conti è in programma per mercoledì sera, quando è in programma la riunione di Sinistra Italiana che dovrebbe dirimere una volta per tutte la questione: riavvicinarsi al Pd con il quale si chiusero i rapporti quattro anni fa, sposare un centrodestra con il quale le divergenze ideologiche sono evidenti o correre da soli col rischio dell’irrilevanza?
Gastone Gismondi
Quel che è certo è che Montegranaro si mostra ancora una volta interessante incubatore di novità e rimescolamento sul fronte politico. Cinque anni fa il centrosinistra del Partito Democratico accolse una forza dichiaratamente di destra come Liberi Per Montegranaro per un obiettivo comune: quello di vincere e amministrare la città andando oltre le ideologie del passato. Bersaglio centrato e modello che verrà riproposto (con piccoli ritocchi, vedi l’uscita di scena dell’indipendente Walter Antonelli) anche nella prossima tornata elettorale. Un modello che evidentemente è piaciuto anche sull’altra sponda, visto che Gismondi e Lucentini, uomini forti della Lega, sono pronti ad aprire le porte a transfughi di sinistra (senza centro) come quelli di Sinistra Italiana o come Franca Branchesi, già sindaco a fine anni Novanta con il centrosinistra che dovrebbe trovare posto nella lista. Con loro hanno condiviso diverse battaglie negli anni di opposizione andando anche in questo caso oltre le barricate dell’ideologia per guardare al bene della città. Se il matrimonio si realizzerà è ancora tutto da vedere ma già che ci sia stato un tentativo è segno sempre più chiaro di come il vento che sta spazzando via le tradizionali logiche di partito spiri sempre più forte.
Ma non sarà solo un bis della sfida Mancini-Gismondi quella che ci si aspetta fra un paio di mesi alle urne. L’immobilismo in casa Movimento 5 Stelle è solo apparente. La lista dovrebbe essere prossima ad essere chiusa, anche se non c’è ancora il nome del candidato sindaco. Carlo Pirro ed Endrio Pavoni, gli uomini “forti” del movimento in città, preferirebbero non comparire in prima persona ma, senza alternative credibili, uno dei due dovrebbe tentare. I pentastellati rappresentano il terzo incomodo nella corsa a piazza Mazzini.
Con la confermata uscita di scena di Gianni Basso, che ha annunciato che non si ricandiderà per la prima volta dopo un quarantennio, resta da capire se e come si muoverà Forza Italia ed il gruppo che sostenne l’ex primo cittadino nella corsa del 2014. Per il momento tutto tace, ma i movimenti sotterranei non mancano.
Da ultimo il “giallo” che era esploso nelle scorse ore sui social: quello della possibile candidatura a sindaco con La Destra di Nicola Lucentini, fratello del coordinatore della Lega Mauro e già in lista con Marche 2020 alle ultime elezioni regionali. Da un fotomontaggio pubblicato in maniera avventata su Facebook sono rimbalzate le voci di una possibile corsa in alternativa al gruppo Viviamo Montegranaro che avrebbe avuto a dir poco del surreale. Ma il caso è presto rientrato: solo una boutade senza fondamento. Anche questo accade a Montegranaro in tempo di elezioni.
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