di Andrea Braconi
Assistenza domiciliare oncologica, collaborazione con l’Hospice, prevenzione nelle scuole, supporto psicologico per pazienti e familiari: sono i cardini dell’attività della Fondazione Ant Onlus, che nel Fermano ha una delegazione con sede a Porto Sant’Elpidio. Responsabile è Serena Auciello, 39 anni, da 2 responsabile provinciale ma volontaria da oltre 10.
“Siamo qui a Porto Sant’Elpidio da circa 15 anni – commenta – mentre a livello nazionale nel 2018 la Fondazione ha compiuto 40 anni. Da tre anni abbiamo con noi un ragazzo in borsa lavoro che ci dà una mano e da metà gennaio, per la prima volta, anche una ragazza in servizio civile”.
Cosa si sviluppa la vostra azione?
“Offriamo assistenza domiciliare oncologica a malati terminali a domicilio, assistenza effettuate da medici, infermieri e psicologi. Oltre a questo forniamo tutto ciò può servire, tipo letto e materassino. Attualmente, ci sono 90-95 pazienti al giorno in assistenza per quanto riguarda l’Odo (Ospedale Domiciliare Oncologico) Marche Sud che riguarda le province di Macerata e Fermo, quest’ultima attraverso l’Ambito XX.”
Ant è anche molto incentrata sulla prevenzione.
“Qui da noi facciamo melanoma delle tiroide e anche il progetto melanoma nelle scuole, con visite gratuite dermatologiche ai ragazzi delle classi quinte. Abbiamo fatto due incontri, uno con i ragazzi di Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a Mare e Montegiorgio, l’altro allo Scientifico di Fermo. A fine mese partiamo con le visite gratuite a Sant’Elpidio a Mare, poi ad aprile ci sarà Montegiorgio, mentre a maggio Porto Sant’Elpidio e lo Scientifico di Fermo.”
Il lavoro in rete è un altro elemento che vi contraddistingue.
“Quest’anno come prima volta nella convenzione con l’Asur per l’assistenza domiciliare oncologica abbiamo anche una sovvenzione per la prevenzione. Entro l’anno, inoltre, chiedendo aiuto anche al Comune di Fermo e all’Ambito XIX, cercheremo di poter allargare le visite, come negli anni passati, ai Licei della città capoluogo.”
E oltre l’assistenza?
“Ant è impegnata anche nella copertura dei pomeriggi e della notte all’Hospice di Montegranaro.”
Quante persone si alternano?
“Lì ci sono sempre 2 medici che si alternano.”
Torniamo all’assistenza domiciliare: quali sono le caratteristiche?
“Noi abbiamo un equipe medica formata da 5 oncologi, 3 infermieri e 2 psicologi. L’assistenza è come un’assistenza ospedaliera. Prima di tutto c’è la presa in carico, dove la nostra oncologa si reca a casa del paziente, valuta le sue necessità e la sua situazione: se ha bisogno di ausili come letto, materassino antidecubito o sedia a rotelle vengono portati direttamente a casa dai volontari che abbiamo. Dopodiché c’è una collaborazione tra medico curante, il nostro oncologo a domicilio ma anche l’oncologo di riferimento dell’ospedale dove il paziente è in cura.”
Insomma, è una sorta di continuità assistenziale.
“Questo fa sì che la persona stia a casa tra i suoi familiari e i suoi affetti ma nel frattempo abbia l’assistenza di cui ha bisogno. Noi siamo h24 sette giorni su sette, con reperibilità notturne nei fine settimana. Quindi, è un’assistenza a 360 gradi.”
Qual è il ruolo degli psicologi all’interno di questa equipe?
“Non riguarda solo il paziente, ma viene estesa anche al familiare se c’è richiesta. Qui a Porto Sant’Elpidio, dove c’è la delegazione e l’ambulatorio della prevenzione, i familiari si incontrano con gli psicologi per avere anche loro un sostegno, ovviamente gratuito come per il paziente.”
La vostra è una realtà che vive di donazioni.
“Esattamente. Viviamo per quanto riguarda l’assistenza con un parte coperta dall’Area Vasta: parliamo di 20-25 pazienti, anche se ne facciamo molti di più. Viviamo grazie a donazioni e raccolte fondi tramite campagne nazionali per il Natale o per la Pasqua, oltre che grazie alla prevenzione che viene offerta da enti e aziende alla cittadinanza, con una parte che rimane poi in Ant per l’assistenza domiciliare. Viviamo del 5 per mille, poi spesso ci sono i familiari che chiedono di raccogliere offerte in occasione del funerale, un gesto veramente significativo che ci fa comprendere meglio anche quale tipo di rapporto si instaura in situazioni come queste.”
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