di Andrea Braconi
Una prima sperimentazione per capire se ci sono le possibilità di investire su un servizio di taxi sociale. A seguire un monitoraggio del reale fabbisogno del Fermano e valutazione delle risorse necessarie. È il percorso intrapreso da Ambito Sociale XIX, Croce Verde di Fermo, Croce Rossa di Fermo, Croce Gialla di Montegranaro, Misericordia di Montegiorgio, Croce Azzurra di Porto San Giorgio e Steat per fornire un servizio di taxi sociale a famiglie fragili, anziani non autosufficienti ultra sessantacinquenni, disabili ed altri soggetti “che non possono vivere nella quotidianità il proprio stato di autosufficienza”, come ha rimarcato il coordinatore d’Ambito Alessandro Ranieri.
“Vogliamo aiutare i Comuni dell’Ambito a dare un supporto alle famiglie fragili. Il progetto avrà una prima parte a circuito chiuso, con beneficiari segnalati dai servizi, anche per comprendere il reale fabbisogno del territorio” ha spiegato Ranieri, prima di lasciare la parola al sindaco Paolo Calcinaro. “Qui c’è un passo in avanti molto importante per arrivare dalle necessità a quanto può essere utile per migliorare la vita di tanti soggetti fragili – ha affermato il primo cittadino -. Abbiamo una longevità sempre maggiore, con l’aspettativa di vita che si allunga, che a volte può anche avere risvolti negativi”.
“All’inizio come Amministrazione volevamo fare qualcosa per Fermo – ha ricordato l’assessore Mirco Giampieri – ma grazie a Ranieri abbiamo ragionato sul farlo a livello territoriale. Quindi, 31 Comuni potranno usufruire di questa opportunità”.
Giorgio Guerra, storico presidente della Croce Verde di Fermo (realtà capofila), si è detto onorato di ospitare questa iniziativa. Da sempre nel nostro Dna c’è sempre stato questo aspetto sociale al di là del sanitario. Oggi compiamo un passo importante e partecipare per noi è fondamentale. Noi ci siamo, come sempre, per il nostro territorio”.
Attore cruciale in questo meccanismo è la Steat, rappresentata dal presidente Fabiano Alessandrini. “È interessante sotto diversi aspetti. Il primo perché unisce un’azienda pubblica ad un altro progetto di socialità che ricade sul territorio. L’altro è che vediamo un’altra modalità per compiere la nostra mission. È un qualcosa che ci aiuta a farci conoscere meglio e far capire che tipo di servizio diamo. La prospettiva è quella di un trasporto pubblico sempre più efficiente e di una utenza sempre maggiore. C’è anche una questione di tipo ambientale, sempre più urgente: quindi più trasporto pubblico, meno auto private. Dopo la metanizzazione dei nostri mezzi, arriveranno anche degli ibridi. Ricordo anche che i nostri sono autobus accessibili, con pedane attrezzate”.
Entrando nel merito, Ranieri ha illustrato i contenuti principali del progetto, che prenderà il via la prossima settimana dopo un’attività formativa del personale impiegato. “Per questa sperimentazione parliamo di una cifra di 30.000 euro. Ci siamo messi d’accordo con le Croci per stabilire i beneficiari. Poi abbiamo costituite due fasce, con un voucher da 25 chilometri e uno da 50, con un rispettivo peso economico. Sono stabilite quattro aree che raggruppano diversi Comuni e che saranno gestite dalle 4 Pubbliche Assistenze coinvolte. La Steat darà un supporto al tessuto urbano di Fermo, con una disponibilità ulteriore il sabato e la domenica”.
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