“Per il Murri squadra eccellente”:
il direttore Livini cala il poker
dei nuovi primari
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FERMO - Il direttore Licio Livini ha scelto Romana Attorresi per Medicina Fisica e Funzionale, Alberto Maria Scartozzi per Ostetricia-Ginecologia, Alessia Romanelli per Medicina Legale e Luisa Pieragostini per Pediatria

di Andrea Braconi

“L’ultima volta avevamo fatto 13, oggi facciamo 17. E credo che porti bene”. Ha esordito così Licio Livini, direttore dell’Area Vasta 4 di Fermo, nell’introdurre i 4 nuovi direttori di unità complessa dell’Ospedale “Murri”: si tratta di Romana Attorresi per Medicina Fisica e Funzionale, Alberto Maria Scartozzi per Ostetricia-Ginecologia, Alessia Romanelli per Medicina Legale e Luisa Pieragostini per Pediatria.

“Sono nomine che derivano da selezione fatta negli ultimi tempi – ha specificato Livini -. Oggi parlare con i pazienti significa rispondere alle loro aspettative, per cui dobbiamo essere bravi a creare un clima che favorisce e rassicura lo stesso paziente, soprattutto in tempi in cui per risorse e budget, non sempre si riesce ad essere rispondenti alle richieste. Viviamo un momento difficile, dove comunque il fatto di saper dialogare su appropriatezza e sicurezza dei servizi, oltre che sull’efficacia delle cure, crea un connubio tra paziente e medico necessario per un percorso qualificato”.

Ma per fare questo servono professionalità capaci, pronte e qualificate. “Qui ce l’abbiamo perché le abbiamo cercate. Ogni volta che individuiamo le persone che devono lavorare per noi ci impegniamo a farlo nella maniera più professionale possibile. Abbiamo un’eccellente squadra, con tutti laureati con 110 e lode, specializzati con il massimo dei voti e con la lode”.

Proviene dall’ospedale di Reggio Calabria la dottoressa Pieragostini, autrice di 49 pubblicazioni scientifiche e 21 abstract, oltre che coautrice di due libri. “Per me è un piacere e un onore essere qui e ringrazio il direttore per la fiducia – ha affermato, parlando di una scelta fatta con il cuore -. Essere primaria a Fermo è anche una questione affettiva, avendo i natali a Grottazzolina. Negli ultimi due anni sono riuscita a dare una nuova via a Reggio Calabria, facendo molte cose per bambini e genitori, anche riattivando la Pediatria. Vengo a Fermo in un reparto con una storia importante, con colleghi che sono dei validi professionisti, con una figura infermieristica importante. Si ricreerà un gruppo e ci sarà la necessità di acquisire altro personale, con la Direzione che sta già provvedendo. Ritengo, inoltre, che il pediatra ospedaliero non può completare il suo percorso se non ha nel territorio il pediatra di famiglia che lo supporta”.

Un medico figlio del territorio: così Livini ha definito Scartozzi, rientrato dopo la sua esperienza ad Ancona. “Qui a Fermo siamo diventati il terzo punto nascita delle Marche. C’è un calo delle nascite che sfiora nelle Marche il 10 per cento, ma qui siamo ancora al 3. Speriamo in un appoggio della Pediatria, si è lavorato anche al dì sopra delle forze. Serve anche un numero congruo di ginecologi, un problema questo nazionale. Mi impegnerò a cambiare molte cose, cercheremo di fare un’ostetricia più naturale, che curi di più il benessere della donna”.

Giovanissima ma professionista super qualificata, la Romanelli ha avuto esperienze anche negli Stati Uniti, facendosi apprezzare in diversi ambiti. “Sono arrivata nel 2005, specializzata da pochi mesi, e ho iniziato a lavorare con il dottor Santini in un’unità operativa semplice. Nel corso degli anni siamo riusciti a trasformarla in un’unità complessa. Insieme abbiamo raggiunto tantissimi obiettivi. E’ grazie al dottor Santini, che sta andando in pensione, se oggi sono qui. Il nostro obiettivo è però quello di ampliarci e andare avanti. I progetti futuri? Maggiore attenzione al disabile, cercando di rispondere in maniera tempestiva a tutti i bisogni, con valutazioni che necessariamente dovranno avere una certa rigidità, il modo giusto ed efficace per tutelare la disabilità vera. Secondo obiettivo è migliorare la medicina legale clinica, con maggiore tutela della sicurezza del paziente, delle cure e del lavoro dei professionisti. Vogliamo anche migliorare la collaborazione con l’Autorità Giudiziaria, costituendo un equipe capace di rispondere a qualsiasi richiesta”.

Altra professionista di livello, come ricordato da Livini, è la Attorresi, anche profonda conoscitrice del Fermano. “Lavoro come facente funzione da molti anni e in questo modo ho potuto conoscere il territorio e le sue esigenze riabilitative. Con il tempo la disabilità è cambiata, è come se fosse una complessa relazione tra le capacità dell’individuo e il contesto in cui vive. Quando si parla di disabilità, si parla del 4,8% della popolazione italiana e la riabilitazione è un guadagnare salute. La nostra unità operativa ha un’organizzazione orizzontale e siamo presenti in ospedale collaborando con tutti i reparti. Dall’ospedale permettiamo il trasferimento del paziente al territorio, avendo anche delle residenze che ci permettono di proseguire il percorso di recupero, da Porto San Giorgio alle varie Rsa, persino l’Hospice. La nostra unità lavora centrando tutto il suo intervento sul paziente, valutandolo in modo globale e facendogli avere un suo percorso riabilitativo. Altro punto importante è il personale, con uno staff eccellente che lavora con molta competenze e professionalità, oltre che una grande umanità”.

Livini ha voluto anche ringraziare i precedenti responsabili dei vari settori. “Abbiamo sempre governato i percorsi in maniera puntuale, mantenendo un buon clima anche durante la vacatio”.

“Questa Area Vasta esce molto rafforzata – ha affermato il dottor Vesprini -. Per quanto riguarda il settore che dirigo sono ben felice che la collaborazione, che c’è sempre stata, sicuramente aumenterà. Integrazione, sinergia, appropriatezza: queste sono le parole chiave alle quali dobbiamo puntare”.

“Qui abbiamo professionalità che vanno oltre la pianta organica e dentro una compatibilità economica – ha precisato Livini in merito alle recenti polemiche -. Facciamo tutti grandi sforzi per stare dentro vincoli che purtroppo sono penalizzanti, come sulle assunzioni. Sono convinto che prima di andare a chiedere di più, però, dobbiamo cercare di organizzare al meglio ciò che abbiamo. E su questo azienda, lavoratori e forze sindacali devono andare nella stessa direzione, senza contrapposizioni”.


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