Il numero uno rossoblù Pietro Menegatti, oggi a parare un rigore, ai tempi della Spal
di Paolo Gaudenzi
PINETO (TE) – In casa del collettivo guidato dal sangiorgese Daniele Amaolo, l’undici del collega Massimo Paci torna a fare punti in una gara chiusa a reti inviolate.
Le premesse di giornata lasciavano presagire, dal semplice lato numerico, qualcosa in più considerando il Pineto ben lanciato all’interno della griglia playoff e reduce dall’ottima vittoria in casa della corazzata Cesena. Di contro, come ricordato più volte anche da questi spazi, archiviata nella sostanza la pratica salvezza il Montegiorgio solcava il confine delle Marche per rilanciare le residue speranze proiettate allo stesso obiettivo degli abruzzesi, sopite però dopo i due recenti scivoloni consecutivi (1-0 ad Isernia, 0-1 interno contro la Vastese).
IL TABELLINO
Formazioni di partenza
PINETO 0 (4-3-3): Shiba; Mazzei, Della Quercia, Pietrantonio, Pepe; Camplone, Amadio, Esposito; Cruz Da Silveira, Tomassini, Marianeschi. A disposizione: Amadio, Marini, Pietrangeli, Festa, Forese, Massa, Ciarcelluti, Di Rocco, Fratangelo. All. Daniele Amaolo
MONTEGIORGIO 0 (4-3-3): Menegatti; Vecchione, Terrenzio, Biasol, Ghiani; Rozzi, Omiccioli, Proesmans; Mariani, Marchionni, Calamita. A disposizione: Parente, Baraboglia, Passalacqua, Zancocchia, Nasic, Pellizzi, Vita, Ciaramela, Albanesi. All. Massimo Paci
ARBITRO: Flavio Fantozzi di Civitavecchia; Dario Maione di Nola e Agostino De Santis di Campobasso
LA CRONACA
Al comunale “Mimmo Pavone” i rossoblù tornano con l’assetto difensivo tipico, dato dal ripristino della coppia centrale composta da Terrenzio e Biasol, con Ghiani nella canonica posizione di terzino sinistro. La novità è lo slittamento avanzato di Calamita, ad interpretare l’inedito ruolo di cursore offensivo al fianco di Marchionni e dell’elastico, in chiave tattica, Mariani.
Primo scampolo di gara nel segno del ritmo montegiorgese, con Rozzi & soci lesti a menare le danze, ma alla mezz’ora si registrano problemi in quota a Proesman: Paci si gioca così la carta Albanesi. Nella ripresa, con Pellizzi al posto di Vecchione in casa rossoblù, i locali alzano il ritmo, ma la retroguardia fermana amministra ogni tentativo degli avanti teramani senza particolari problemi.
Tutto ciò fino al rigore calciato da Tomassini e sterilizzato dall’estremo Menegatti. Il pericolo scampato desta Omiccioli, che dalla tipica soluzione tattica della punizione tiene vivo l’ardore offensivo del Montegiorgio. A circa dieci dalla fine, inoltre, rigore a parti invertite per atterramento di Albanesi in area. Altra (amara stavolta) analogia con il penalty precedente è la mancata realizzazione, con Shiba a ribattere il tentativo di trasformazione di Marchionni.
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