Sì al Consiglio aperto sulla crisi calzaturiera: “Sfruttiamo al meglio i fondi dell’Area di crisi”

PORTO SANT'ELPIDIO - Su iniziativa del consigliere Mariano Langiotti e del gruppo Pd, via libera ad una seduta aperta per discutere le opportunità offerte dall'Area di crisi complessa per risollevare il distretto in crisi

Sì al Consiglio comunale aperto sulla crisi calzaturiera. Porto Sant’Elpidio si prepara ad ospitare un dibattito sulle difficoltà del distretto manifatturiero. Accolta la proposta presentata dal gruppo del Pd, su iniziativa del consigliere Mariano Langiotti, di indire una seduta speciale per affrontare il declino del comparto e le possibili soluzioni.

La richiesta, come illustrato da Langiotti, parte dal declino, ormai da un decennio, del settore calzaturiero, “con impatto significativo sulla politica industriale regionale ed effetti su tutto l’indotto. Col riconoscimento dell’area di crisi industriale complessa dal Ministero dello sviluppo economico, la Regione dovrà approvare un progetto di riqualificazione e conversione industriale, con misure di sostegno al tessuto produttivo. C’è bisogno di riqualificare le attività produttive su innovazione della produzione e materiali, ma servono investimenti mirati. Vanno promossi strumenti innovativi per affrontare al meglio i mercati e forme consorziate di produzione per ridurre i costi e incrementare la competitività”. Con la richiesta, si impegna l’Amministrazione comunale ad organizzare la seduta, invitando esponenti del Ministero per lo sviluppo economico e del Tavolo provinciale per la competitività. “E’ importante far conoscere le soluzioni operative per far ripartire il calzaturiero e rendere note agli operatori le opportunità che l’Area di crisi complessa mette a disposizione, le possibilità di finanziamento. Il nostro territorio non può fare a meno di questa realtà produttiva”.

D’accordo, oltre a tutta la maggioranza, anche i consiglieri di Fratelli d’Italia, Andrea Putzu e Giorgio Marcotulli, e la Lega con Giorgio Famiglini. “La nostra è una crisi anche di identità. Porto Sant’Elpidio non è più il faro del distretto calzaturiero com’è stata in passato” osserva Marcotulli. Per Putzu “hanno fallito tutti i governi precedenti, si è fatta troppa demagogia ma sono mancate risposte efficaci. Più che i politici, vorrei che a questo dibattito partecipassero i dirigenti del Mise per prospettare soluzioni concrete”. Famiglini rimarca l’opportunità di “invitare alla seduta chi si è concretamente attivato affinché l’Area di crisi complessa fosse riconosciuta, l’on. Mirella Emiliozzi del Movimento 5 stelle e il commissario provinciale della Lega Mauro Lucentini”.

Astenuti Moira Vallati dei 5 stelle e il Laboratorio civico con Alessandro Felicioni e Monica Genovese. “Non siamo contrari alla seduta – spiega Felicioni – ci asteniamo solo perchè vogliamo capire come si intenda preparare questo Consiglio comunale aperto. Ho letto il progetto di riconversione industriale elaborato dalla Regione in allegato alla richiesta di riconoscimento dell’Area di crisi. Nei dati vediamo quante unità lavorative siano coinvolte e rischino di rimanere a casa, sono numeri impressionanti. A nostro avviso vanno pensate soluzioni più contingenti, cioè per quelle aziende in difficoltà, ma che hanno ancora la possibilità di risollevarsi e vanno accompagnate per supplire alle carenze strutturali per rimanere competitive”.

P.Pier.


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