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“Bilancio, per fotocopiarlo bastava
meno tempo: finiamola
con la città dei ‘no”
l’affondo di Morese

PORTO SAN GIORGIO - Il segretario FdI: "Alla nostra città non servono solo soldi ma anche coraggio e una strategia di rilancio, elementi purtroppo assenti da oltre 7 anni di amministrazione Loira"

Emanuele Morese

“Far quadrare un bilancio non è cosa facile e può servire del tempo ma, per fotocopiarlo bastava molto meno di quanto c’è voluto”  inizia così la riflessione del segretario di Fratelli d’Italia, Emanuele Morese sul bilancio di previsione che approda in consiglio comunale.

“Passano gli anni ma i bilanci di previsione non cambiano. Vengono ritoccati, aggiustati ma siamo sempre lì, fermi al palo mentre gli altri paesi corrono, con il rischio di non riuscire più a recuperarli. Alla nostra città non servono solo soldi ma anche coraggio e una strategia di rilancio, elementi purtroppo assenti da oltre 7 anni di amministrazione Loira, unico sindaco nella storia ad aver riconfermato il mandato estendendo l’azione amministrativa a ben 10 anni. Viene da chiedersi se la colpa sia dell’incompetenza politica oppure i progetti di cui Porto San Giorgio ha bisogno siano davvero irrealizzabili. Eppure i soldi ci sarebbero a patto che si lavori ad una razionalizzazione dei costi e degli sprechi.

E’ il caso dei servizi comunali in cui le entrate non riescono a coprire nemmeno la metà dei costi. Si dirà: ma la legge è rispettata! Bene, ma quando per il teatro di spendono ben 50.000 euro l’anno e si attendono entrate per 6.000 e si abbassa la tariffa per il suo utilizzo, qualcosa non va. Storture che si vedono anche in altri servizi come per esempio i servizi mensa scolastica dove ci sono entrate per 279.000 euro ma uscite per 424.000; utilizzo strutture pubbliche con entrate per 6.500 euro ma uscite cospicue di più del doppio; capitolo Arena Europa le cui entrate sono di 1500 a fronte di 6.500 di spese e si potrebbe continuare all’infinito. Se è difficile capire come si possano avere servizi comunali che chiudono per la quasi totalità in negativo è invece facile immaginare chi coprirà queste spese mettendo mano al portafogli. Nel mio libro dei sogni – conclude Morese – c’è una città che torna ad essere appetibile agli investimenti di privati in attività commerciali e turistiche per il rilancio del territorio, ma questo è oggi impossibile. Ogni opera pubblica è vincolata alla vendita di immobili comunali che da anni nessuno vuole eppure si continua con lo stesso copione. Dobbiamo trasformare Porto San Giorgio in un’opportunità per chi ci vive e per chi ci investe”.

“Sogno e lavoro per una città ‘dei sì’, opportunità per giovani e lavoratori che si oppone ai tanti no di questa amministrazione. No ai privati, no alla musica, no a progetti di promozione del territorio, no alla gestione sostenibile di aree pubbliche, no alla movida serale, no ad una strategia commerciale unica, no ai giovani. Sempre no, che sono diretti o indiretti. Se non cambiamo registro non solo non usciremo dal pantano ma finiremo col lasciarci dentro il nostro futuro”.


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