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LA RECENSIONE
In che modo i social media hanno esternalizzato la censura nel terzo mondo: The Cleaners

RECENSIONE - Il film dei due registi tedeschi Hans Block e Moritz Riesewieck, entra del dettaglio di questa dinamica, presentandoci una manciata di questi impiegati d’ufficio nascosti, con sede principalmente a Manila. Viene fatto un viaggio sulle considerazioni che questi dipendenti devono fare, su come vengono “addestrati” e su come viene chiesto loro di affrontare ogni tipo di contenuto

 

di Eraldo Di Stefano

Quante volte ci è capitato di trovare su Facebook dei post che poi vengono censurati o rimossi, contenuti sgradevoli o inappropriati che, sui social media, vengono bannati e segnalati. Il mondo dei social è complesso e, sotto all’apparenza così “semplice e scontata”, si nasconde un meccanismo attorno al quale ormai gira l’intero mondo relazionale.

L’idea che internet impieghi una vasta schiera di “entità” per determinare se dei contenuti possono rimanere pubblici o se devono essere eliminati, non sorprende granché. Ma chi sono questi moderatori? E sulla base di quali criteri viene giudicato un contenuto? “Quello che i social non dicono – The Cleaners” è uno sbalorditivo documentario che narra come, di fatto, le considerazioni e le censure dei contenuti social siano state esternalizzata dalle big alle fabbriche del terzo mondo.

Il film dei due registi tedeschi Hans Block e Moritz Riesewieck, entra del dettaglio di questa dinamica, presentandoci una manciata di questi impiegati d’ufficio nascosti, con sede principalmente a Manila. Viene fatto un viaggio sulle considerazioni che questi dipendenti devono fare, su come vengono “addestrati” e su come viene chiesto loro di affrontare ogni tipo di contenuto.

Non vengono citati nomi, ma solo il prezzo del lavoro che svolgono. Pochi secondi per decidere cosa resta online e cosa viene rimosso, contenuti di ogni genere e da ogni parte del mondo. Tra percorsi di vita diversi e molteplici variabili in gioco, in 88 minuti si snocciola questo documentario che di sicuro non passa inosservato.


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