“In occasione del Consiglio comunale di Porto San Giorgio della settimana scorsa è stata discussa la mozione riguardante il cosiddetto ‘decreto sicurezza’. È passata un pò in sordina, forse perché affrontata dopo una lunga assise in cui la discussione si è accesa intorno ad altre questioni. La mozione, presentata dal consigliere Renato Bisonni di ‘Porto San Giorgio a Sinistra’, si incentrava soprattutto su questioni che più interessavano il contesto comunale sangiorgese. Innanzitutto si esprimeva contro il depotenziamento del sistema Sprar, che negli anni ha dato prova di essere virtuoso da un punto di vista economico e capace di mettere in atto percorsi di integrazione per rifugiati, richiedenti asilo e titolari di protezione umanitaria”. Cosi l’esponente del Pci, Giorgio Raccichini che riaccende i riflettori sulla mozione del consigliere Bisonni e, conseguentemente, sullo Sprar sangiorgese e sull’accoglienza di rifugiati, richiedenti asilo e titolari di protezione umanitaria
“Il decreto in questione – aggiunge Raccichini – ha eliminato la protezione umanitaria, sostituita da specifici casi speciali, spingendo nell’irregolarità numerosi individui con buona pace della tanto declamata sicurezza. Come abbiamo specificato nella mozione, ‘non è l’immigrazione la causa dell’insicurezza sociale, bensì la povertà, la disoccupazione, la precarizzazione del lavoro, l’impoverimento delle famiglie e dei lavoratori’. Inoltre, i richiedenti asilo non verranno più gestiti dal sistema Sprar e dai Comuni, ma dalle prefetture, le quali potranno decidere di collocarli nei Cas in alcuni casi sono stati caratterizzati a volte da un’eccessiva concentrazione di migranti che da una parte nuoce alla qualità della vita delle persone accolte e dall’altra crea tensioni con le comunità ospitanti.
A Porto San Giorgio da tempo opera lo Sprar in modo talmente positivo che nemmeno l’opposizione è stata in grado di dire quanti centri insistono nella nostra città.
La mozione ha infine sollecitato il sindaco a invitare gli uffici comunali a registrare all’Anagrafe i richiedenti asilo, in quanto il decreto sicurezza, considerato il complesso della legislazione, non può impedirlo. Come è stato scritto nella mozione ‘l’esclusione dei richiedenti asilo dal registro anagrafico, oltre ad essere un provvedimento discriminatorio, comprime la possibilità per gli amministratori locali di conoscere con certezza il numero delle persone presenti sul proprio territorio e di determinare i servizi pubblici che i Comuni hanno l’obbligo di garantire‘.
Ringrazio il sindaco per essersi fatto carico di quanto scritto nella mozione e i consiglieri che hanno partecipato alla discussione, in primis Cossiri. Ringrazio Renato Bisonni per averla presentata e l’avvocato Gabriella Caliandro per aver partecipato alla sua stesura”.