di Pierpaolo Pierleoni
Cerimonia di consegna dei diplomi di maturità, questa mattina, al Polo Urbani, sia nella sede centrale di Porto Sant’Elpidio che all’istituto Tarantelli di Sant’Elpidio a Mare. La stessa celebrazione si era svolta un paio di settimane fa anche all’Enrico Medi di Montegiorgio. Un momento per onorare i ragazzi che hanno conseguito la maturità l’anno scorso, per tener vivo il legame con gli ex allievi ed anche per riscontrare il percorso degli alunni dopo il completamento degli studi superiori. Sono stati 58 i diplomati 2018 a Sant’Elpidio a Mare, tutti all’alberghiero, tanti quanti quelli di Montegiorgio, ma distribuiti tra i 40 del Liceo scientifico ed i 18 dell’Istituto tecnico economico. I maturi a Porto Sant’Elpidio arrivano invece a 119: 44 al liceo, 44 all’alberghiero, 31 all’Ite.
E’ stato il dirigente Roberto Vespasiani a consegnare ai ragazzi, uno dopo l’altro, gli attestati, chiedendo a tutti informazioni sull’attività che stanno svolgendo dopo essere usciti dall’Urbani. Al Tarantelli alla cerimonia ha partecipato anche l’assessore alla cultura di Sant’Elpidio a Mare Gioia Corvaro. Emergono dati confortanti, dato che la gran parte di chi aveva scelto l’indirizzo professionale ha già trovato a vario titolo un’occupazione. Tra chi non ha proseguito gli studi, si attesta sull’85% la quota di chi si è inserito nel mondo del lavoro e più della metà in ambito enogastronomico, quindi con un impiego attinente al percorso di studi effettuato. C’è chi lavora già stabilmente, chi ha effettuato stagioni in sala o cucina in ristoranti in altre regioni o all’estero, una parte è impiegata nell’attività commerciale o imprenditoriale di famiglia. Tutti o quasi i diplomati allo scientifico stanno frequentando ora l’università, prosecuzione degli studi piuttosto diffusa anche tra chi è uscito dall’indirizzo tecnico economico.
“Buon lavoro e buona vita” la frase con cui il preside ha formulato i suoi auguri a tutti gli ex allievi, subito dopo la consegna dei diplomi. Confrontando i dati di chi ha completato gli studi con i numeri degli iscritti al primo anno, emerge una dispersione pressoché nulla per lo scientifico e l’indirizzo economico. Dispersione che cresce invece al professionale, dove si registra anche una mobilità più accentuata, ma come dicono i numeri, chi arriva in fondo riesce a trovare lavoro con una certa facilità.