Fabio Bragagnolo
di Sandro Renzi
Con l’ingresso della Vitturini in Fratelli d’Italia i civici in consiglio passano da tre a due. FdI diventa il primo gruppo partitico della minoranza e centra lo stesso obiettivo della Lega -mancato in occasione dell’appuntamento elettorale del 2017- ovvero sedere tra i banchi della civica assise sangiorgese. Cambiano così gli assetti e gli equilibri interni al centrodestra dove l’esperienza civica sembra destinata a tramontare definitivamente. Le “sirene” tanto del partito della Meloni quanto quelle di Salvini stanno corteggiando Fabio Bragagnolo e Renzo Petrozzi. “Resto civico -conferma il primo, consigliere del gruppo 100% civico- a livello locale i colori politici non contano. Contano invece le persone. Non intendo attaccarmi l’etichetta di FdI o della Lega ma restare fedele al mio trascorso”. Resta alla finestra Renzo Petrozzi, anch’egli del gruppo 100% civico. Posizione attendista, la sua, ma non necessariamente chiusa a possibili novità. “Per ora penso a fare una opposizione seria e determinata contro l’amministrazione di centrosinistra -afferma- con l’augurio di ritrovare una unità del centrodestra”. Da qui alle prossime settimane, tuttavia, qualcosa potrebbe anche cambiare per lui. Altri colpi di scena si annunciano in consiglio comunale e ad essere interessata sarà ancora una volta la minoranza. Scenari che mutano in vista delle amministrative del 2022 quando si tornerà alla urne per scegliere il nuovo sindaco.
Andrea Agostini intanto potrebbe puntare alle regionali del prossimo anno mentre il consigliere comunale Carlo Del Vecchio (Fi) è impegnato a portare avanti il suo compito pure all’interno del consiglio provinciale di Fermo. La Lega non nasconde l’idea di rafforzare la sua posizione in consiglio comunale dove può contare per ora su Marco Marinangeli, cavalcando peraltro l’onda che ha portato il partito di Salvini ad essere la prima formazione in tantissime realtà locali. Nel centrosinistra, dove la compattezza regna sovrana grazie anche alla supervisione e ad un controllo sottile e discreto dei veterani sui più giovani, e dove l’unica spada nel fianco è rappresentata talvolta dal fuoco amico di Porto San Giorgio a sinistra, si guarda con relativa attenzione a ciò che sta avvenendo nello schieramento opposto. Un distacco che potrebbe però rivelarsi pericoloso nel medio periodo se si dovesse sottovalutare la portata di questi movimenti che, per ora, disegnano un centrodestra in fermento.
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