“I fratelli Sisters” tutti in sella
con Phoenix e Reilly per un western
divertente, tragico e intimo

Per gli appassionati di cinema la recensione di Giuseppe Di Stefano

I Fratelli Sisters, un adattamento cinematografico del romanzo Arrivano i Sister (2011) scritto da Patrick deWitt, si presenta sul grande schermo con molte ambizioni e le soddisfa tutte. È un western tentacolare ricco di complessità psicologica e umorismo impassibile, che approfondisce temi più ampi come l’impatto che hanno i padri sui figli, e come l’avidità e l’industrializzazione conducano alla devastazione ambientale. Eppure offre la speranza della redenzione.

Il film è diretto dal francese Jacques Audiard (Palma d’oro per Deephan nel 2015), che ne ha co-scritto la sceneggiatura insieme al suo frequente collaboratore Thomas Bidegain e consiste nel suo esordio come regista in lingua inglese.

I Fratelli Sisters è anche un promemoria del fatto che, se da un lato il Western non potrà mai riguadagnare la grande popolarità cinematografica di cui un tempo godeva, dall’altro è un genere che non morirà mai fintanto che artisti di talento troveranno ancora modi per usarlo nel raccontare storie nuove e interessanti. I fratelli Sisters, Charlie (Joaquin Phoenix) ed Eli (John C. Reilly), sono due abili pistoleri al servizio del potente Commodore (Rutger Hauer) che li manda ad uccidere Hermann Kermit Warm (Riz Ahmed) un chimico divenuto ricercatore dopo aver scoperto una formula per separare l’oro dagli altri residui minerali. Commodore vuole metterci le mani e assolda anche John Morris (Jake Gyllenhaal), un detective che fa il lavoro più delicato di seguire gli indizi per trovare l’obiettivo e consegnarlo ai fratelli.

Naturalmente, nulla di tutto ciò va secondo i piani: John, un gentiluomo pensieroso ed eloquente, con una bussola morale molto scomoda, abbandona presto la sua trama mercenaria e unisce le forze con Warm. Poi, è solo questione di tempo prima che questi due si incrocino, e scambino qualche pallottola, con i fratelli Sisters. Ma ciò che accade quando si incontrano, tuttavia, è molto più strano ed influente di quanto nessuno di loro potesse aspettarsi, e sarà un piacere vedere questi personaggi, così diversi tra loro, interagire. La sequenza più forte del film, infatti, ci mostra i quattro accanto ad un lago mentre, con loro sorpresa, si stanno godendo la reciproca compagnia, parlando e legandosi in un modo che gli uomini del loro tempo e luogo raramente si permettevano di fare. Una tregua dalla dura realtà delle loro vite e dai destini spietati che li attendono; un momento che, per un istante, arriva pericolosamente vicino a spezzarci il ​​cuore.

di Giuseppe Di Stefano


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