di Giacomo Gardini
Ladri colpiscono in un cantiere edile di Serrapetrona, i carabinieri scoprono i malviventi: due persone denunciate. Gli oggetti rubati erano stati messi in vendita sul web (il valore è di circa 10mila euro). Le indagini sono state svolte dai carabinieri della stazione di Caldarola, comandati dal maresciallo Patrizio Tosti.
Il furto è stato messo a segno il 18 aprile. La vittima è un italiano di Serrapetrona, titolare di un’azienda idraulica. La denuncia è stata fatta soltanto sei giorni dopo, il 24 aprile, quando l’uomo si è accorto della mancanza di uno strumento per lui indispensabile. Dal cantiere erano spariti infatti tutti utensili professionali: 8 pezzi in totale, dalle caratteristiche inconfondibili, tra cui trapani e una pressatrice rossa. Materiale costoso che è stato subito piazzato su un sito specializzato di vendita online. Il primo attrezzo individuato è stato proprio la pressatrice, che era stata già venduta ed era in partenza per il nord Italia. I carabinieri hanno dato il via alle indagini e sono risaliti al ricettatore e a chi aveva compiuto il furto nel cantiere.
Grazie alla perquisizione in casa del ricettatore, ad Ancona, è stata recuperato gran parte del bottino ed è stato sequestrato il cellulare dell’uomo. I contatti tra i due risalivano alla sera del 18 aprile: lo scambio della refurtiva è avvenuto nell’immediatezza del furto, a Civitanova. Poi è toccato al ladro: dopo aver perquisito la sua abitazione, in provincia di Fermo, i militari hanno recuperato un caricabatterie, unico pezzo mancante. Entrambi sono stati denunciati. Si tratta di un fermano (che ha messo a segno il furto), già noto per reati contro il patrimonio, e di un albanese incensurato, che risiede in provincia di Ancona (che dovrà rispondere di ricettazione). L’attività dei carabinieri si è svolta tra il 24 aprile e il 2 maggio. Lavorando senza sosta, nonostante le festività, i militari sono riusciti a chiudere il cerchio in pochissimo tempo. Di fondamentale importanza, nel corso delle indagini, è stata la condivisione di ogni sorta di dettaglio tra il malcapitato e gli uomini dell’Arma. Le operazioni di recupero della refurtiva si sono risolte nel giro di appena quattro giorni.
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