di Paolo Gaudenzi
CASTELFIDARDO (AN) – E’ sceso il sipario sulla stagione regolare della Serie D. Dopo anni di salvezze miracolose (chiedere a Ruben Dario Bolzan, di recente a mantenere la categoria in sella ai biancoverdi anconetani vincendo sfide calcistiche del tutto in salita) si eclissa per i padroni di casa di giornata, con il passaggio 2018/19, il ciclo di quarta serie inaugurato negli anni scorsi con la vittoria degli spareggi nazionali nel segno del tecnico Roberto Mobili.
Di contro, il rompete le righe arriva ovviamente anche in quota ai rossoblù, alla pari dei fidardensi, con il proprio verdetto stagionale ben noto da tempo e pari ad una salvezza giunta comoda dopo un filotto di risultati positivi messi in serie a cavallo dei due anni solari, il tutto grazie anche ai ponderati e ben calibrati ritocchi di mercato dicembrino. Ciliegina sulla torta, la possibilità neanche troppo remota accarezzata per qualche giornata con la matematica a suggerire persino la suggestione playoff.
IL TABELLINO
Formazioni di partenza
CASTELFIDARDO 2 (4-4-2): Fabiani; Lombardo, Caruso, Bellucci, Giovagnoli; Pigini, Trillini, Bracciatelli, Granado; Severini, Calabrese. A disposizione: Selvaggio, Massi, Ippoliti, Enow, Eliantonio, Alla, Diouf, Recanatini, D’Ercole. All. Massimiliano Vadacca
MONTEGIORGIO 3 (4-3-3): Menegatti; Zancocchia, Passalacqua, Baraboglia, Ghiani; Pellizzi; Omiccioli, Mariani; Nasic, Albanesi, Rozzi. A disposizione: Biasiol, Ciarmela, Malaigia, Vita, Marchionni, Tracanna, Parente. All. Massimo Paci
ARBITRO: Riccardo Leotta di Acireale, Francesco Rinaldi di Policoro e Gaetano Vitale di Napoli
RETI: 6′ Mariani, 16′ Pellizzi, 20′ Calabrese, 22′ Trillini, 85′ Passalacqua
LA CRONACA
Con i ventidue protagonisti (amplificati nel numero dai cambi in corso d’opera) del tutto lontani da obiettivi di classifica, ci si attendeva un match basato sul classico umore da ultimo giorno di scuola. Invece ecco repentino il vantaggio di Mariani, lesto a trovare il jolly dalla distanza dopo soli sette minuti di gioco. Il raddoppio arriva di lì a dieci giri di lancette. Rozzi indovina infatti lo spazio per innescare Pellizzi, che in solitaria deposita il secondo pallone a tinte rossoblù alle spalle di Fabiani.
Nonostante la condanna di retrocessione sia stata emessa, i padroni di casa rispolverano l’orgoglio e trovano la rete con Calabrese sugli sviluppi di un corner e, poco dopo, ecco addirittura il pari di Trillini. Ci sarebbero anche gli estremi per un penalty a favore di Nasic, messo giù in area da Fabiani, ma Leotta di Acireale lascia proseguire. Poi il rigore arriva, ma l’estremo anconetano sbarra la strada dagli undici metri ad Albanesi.
Rispetto ad un primo tempo del tutto effervescente, caratterizzato da quattro reti, rigori presunti e sbagliati nonché diverse trame interessanti, la ripresa riserva invece poca roba da riportare alle cronache. La passiva inerzia si spezza perciò in prossimità dei titoli di coda quando, precisamente a quattro dalla scadenza del tempo regolamentare, Passalcqua traduce nel sacco un calcio d’angolo spedito in area dal mancino di Mariani.
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