Attacco informatico, due aziende
del Fermano nel mirino degli hacker
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i carabinieri sventano il furto

SANT'ELPIDIO A MARE - I carabinieri hanno alzato il sipario su una rete di hackeraggio che ha messo nel mirino alcune aziende del Fermano. Sventato un furto di 25 mila euro

di redazione CF

In questo caso non si tratta di una ‘semplice’ truffa online. Gli investigatori, infatti, hanno il forte sospetto di trovarsi dinanzi a una vera e propria banda di hacker specializzati. Una banda di geni del computer quella che ha nel mirino le aziende del Fermano. Intanto, però, è già scattata una denuncia.

Tutto nasce dalla segnalazione effettuata da una nota azienda di Sant’Elpidio a Mare, vittima degli hacker. I pirati informatici, infatti, si sono introdotti nei software e nei computer dell’azienda, sono entrati nelle liste dei creditori. E poi, falsificando documenti, loghi e carte intestate, hanno iniziato a bersagliare tutti coloro che dovevano dei soldi alla ditta elpidiense. E così uno dei debitori è caduto nella rete e, pensando di saldare il conto con l’azienda, ha effettuato un pagamento di 25mila euro. Ma il contatto tra le parti ha consentito il blocco immediato del bonifico. E così sono andati persi solo 500 euro. Immediata la denuncia ai militari dell’Arma che, facendo scattare una fulminea indagine, hanno rintracciato decine di conti sui quali venivano sparpagliati i crediti. E anche denunciato un uomo, probabilmente un prestanome, titolare del conto su cui era finita la prima tranche di pagamento, quei 500 euro per intenderci. Ma l’azienda vittima del furto non sembra essere sola. Ai militari dell’Arma è giunta notizia anche di una seconda impresa, in questo caso di Porto Sant’Elpidio, che ha segnalato strani movimenti nei suoi computer. Che si tratti della stessa banda? Le indagini dei carabinieri vanno avanti, serratissime, e procedono nel massimo riserbo. Il sospetto è che per ora si sia solo scalfita una rete informatica criminale con tanto di ‘scatole cinesi’ a compartimenti stagni. In altre parole gli hacker fanno il loro silenzioso lavoro per poi far dirottare i soldi rubati in una miriade di conti correnti in cui smistano cifre a due zeri, una sorta di parcellizzazione criminale nel tentativo di ramificare la rete criminale e complicare il lavoro degli inquirenti.


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