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Settimana mondiale della tiroide,
un call center “per fare la cosa giusta”

FERMO - Da lunedì 20 a venerdì 24 maggio (con orario 14-16) un call center dedicato per rispondere alle domande pertinenti. Le considerazioni della dottoressa Elena Tortato, responsabile dell'UOSD Diabetologia del Murri

Elena Tortato, responsabile dell’Unità Operativa di Diabetologia e Nutrizione Clinica dell’Ospedale “Murri” di Fermo

Torna la Settimana mondiale della tiroide, iniziativa di sensibilizzazione che vede sempre in prima linea l’Area Vasta 4 di Fermo, in particolare l’UOSD (Unità Operativa Semplice Dipartimentale) Diabetologia dell’Ospedale “Murri” diretta dalla dottoressa Elena Tortato.

“Lo scopo della manifestazione che quest’anno ha per titolo ‘Amo la mia Tiroide e faccio la cosa giusta’ – sottolinea – è sensibilizzare la popolazione sui problemi legati alle malattie della tiroide, con particolare riguardo all’azione preventiva della iodio-profilassi”.

E per raggiungere questi obiettivi, è stato messo a disposizione da lunedì 20 a venerdì 24 maggio (con orario 14-16) un call center dedicato per rispondere alle domande pertinenti di chiunque fosse interessato. Il numero telefonico da contattare è lo 07346252585.

“La tiroide è una ghiandola che svolge importanti funzioni durante tutto l’arco della vita – spiega la Tortato -. Gli ormoni prodotti dalla tiroide regolano lo sviluppo neuropsichico e l’accrescimento nel feto e nel bambino. In età adulta agiscono sul metabolismo osseo, lipidico, glucidico e sul mantenimento dell’equilibrio energetico. Le malattie tiroidee sono frequenti nella popolazione generale, soprattutto nelle donne. Fortunatamente la maggior parte delle malattie tiroidee possono essere prevenute e curate nelle fasi iniziali senza importanti conseguenze sulla salute”.

LE PIU’ FREQUENTI CAUSE E MALATTIE DELLA TIROIDE

La patologia nodulare è la più frequente, i noduli sono palpabili nel 5% dei soggetti, ma noduli di piccole dimensioni, rilevabili con l’esame ecografico, sono presenti nel 50-60% della popolazione generali, La causa più frequente della patologia nodulare della tiroide è la carenza di iodio, che è il costituente essenziale dell’ormone tiroideo.

La carenza iodica può provocare, a seconda dell’età della vita in cui si verifica e dell’entità, riduzione del quoziente intellettivo, gozzo, formazione di noduli o ipertiroidismo.

Lo iodio viene introdotto nell’organismo con gli alimenti che generalmente ne contengono basse quantità. Per prevenire la carenza di iodio è necessario consumere cibi ad alto contenuto di questo micronutriente (pesce, latte, formaggi) e soprattutto far uso di moderate quantità di sale arricchito. di iodio (sale iodato).

Frequenti sono anche le alterazioni della funzione tiroidea. Quando la tiroide funziona meno del normale si parla di ipotiroidismo e la causa più frequente di ipotiroidismo è la tiroidite di Hashimoto che riconosce una origine autoimmune e una predisposizione genetica.

Quando invece il funzionamento è eccessivo si parla di ipertiroidismo. Anche l’ipertiroidismo frequentemente è di origine autoimmune (Morbo di Basedow), ma nelle persone anziane, provenienti da zone iodocarenti, l’ipertiroidismo può essere causato da noduli iperfunzionanti.

Tutte le malattie tiroidee una volta correttamente identificate e curate nei tempi opportuni non portano a conseguenze rilevanti e possono essere trattate con successo mediante l’uso di farmaci o preparati ormonali correttivi.

L’ipotiroidismo si corregge agevolmente con l’assunzione di ormone tiroideo (levotiroxina) con ripristino del pieno benessere. L’ipertiroidismo necessita di terapie che riducono l’eccessiva produzione ormonale, vengono per questo usati farmaci che bloccano la sintesi ormonale, e , in alcuni casi in cui viene richiesto il trattamento definitivo, vien utilizzata la terapia con iodio radioattivo o con l’intervento chirurgico di tiroidectomia.

La patologia nodulare spesso necessita solo di controlli regolari nel tempo ma, quando strettamente necessaria, si può ricorrere alla chirurgia. La maggior parte dei noduli maligni della tiroide possono essere curati con successo con la tiroidectomia associata, in casi selezionati alla terapia radiometabolica con iodio radioattivo.

COME DIAGNOSTICARE PRECOCEMENTE

Il solo dosaggio del solo ormone TSH permette di sospettare una alterazione della funzione tiroidea (ipotiroidismo o ipertiroidismo) da confermare poi con indagini più approfondite.

Ad oggi l’esame più frequentemente utilizzato è l’ecografia tiroidea. Tuttavia lo screening ecografico universale non è consigliato poiché, rilevando anche noduli clinicamente non significativi, può destare inutili preoccupazioni e non è giustificato vista la bassa percentuale di tumori maligni (meno del 5% di tutti i noduli tiroidei).

LE POPOLAZIONI A RISCHIO

Di estrema importanza è la sorveglianza su particolari popolazioni a rischio nelle quali le alterazioni della funzionalità tiroidea possono produrre serie conseguenze quali il neonato, la donna in gravidanza e l’anziano. Lo screening neonatale per l’ipotiroidismo, e lo screening in donne in gravidanza a rischio di patologie tiroidee cioè con familiarità per tireopatie, diabete mellito tipo1, presenza di anticorpi anti-tiroide o altre patologie autoimmuni, permettono di diagnosticare e curare le fasi iniziali della patologia tiroidea consentendo di evitare danni gravi alla salute dei bambini e permettendo il regolare proseguimento della gravidanza.

Gli anziani sono più frequentemente colpiti dalla patologie tiroidee, bisogna porre attenzione al calo ponderale, ai disturbi del ritmo cardiaco alla perdita di massa muscolare. L’anziano inoltre é più vulnerabile all’ipertiroidismo pertanto bisogna diagnosticare e trattare tempestivamente anche le forme più lievi.


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