di Pierpaolo Pierleoni
La manutenzione del verde sta scatenando proteste a Sant’Elpidio a Mare. Gli animi si erano già scaldati nelle scorse settimane, quando alcuni residenti avevano contestato le tardive potature degli alberi nei viali del centro, tanto da allertare i carabinieri forestali per chiedere di sospendere l’intervento. In questi giorni a far discutere è la mattanza di alberi in via Aldo Moro, dove alcune piante sono state segate fino alla radice. Un intervento che non è passato inosservato, anche perchè, almeno all’apparenza, non si notavano situazioni di pericolosità o condizioni di degrado degli alberi interessati tali da richiedere interventi così drastici.
Una delle piante di viale Roma appena dopo il taglio del mese scorso
A dare battaglia è in particolare Annarita Bramucci, cittadina elpidiense che denuncia una “potatura selvaggia e taglio di piante inspiegabile da parte del Comune. A metà aprile sono state eseguite capitozzature su tigli già fioriti e ricchi di fronde, che ospitavano numerosi nidi di volatili. I lavori sono stati bloccati grazie alle nostre segnalazioni ai carabinieri forestali di Montegiorgio, che sono intervenuti con la massima tempestività”. In quell’occasione, si è ultimata la potatura su tutte le piante di viale Roma, ma si è disposto che non si proseguisse con gli alberi di via Porta Romana e via Roma, dato che per legge tali interventi avrebbero dovuto essere eseguiti entro il 31 marzo.
E’ di questa settimana invece il caso di via Moro, con l’abbattimento di alcuni alberi che ombreggiavano le panchine posizionate lungo la passeggiata. “Stanno segando tutti gli alberi che costeggiavano il marciapiede – prosegue la segnalazione della cittadina elpidiense – I tronchi tagliati risultano sani, è una decisione incomprensibile”. Da palazzo comunale per il momento non sono arrivate spiegazioni ufficiali sull’intervento, si fa sapere che gli interventi effettuati sono stati preceduti da una relazione di un agronomo e da un’informativa ai carabinieri forestali e non hanno interessato piante protette. Da comprendere a questo punto se si sia trattato di una scelta dovuta alla condizione delle piante o dettata da ragioni di pubblica incolumità.
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