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Svolta per le società del Comune
Iezzi:”Fusione per la Sge”, Ceccarani:
“Rilanciare la San Giorgio Multiservizi”

PORTO SAN GIORGIO - I consuntivi 2018 delle due società partecipate, San Giorgio Energie e San Giorgio Multiservizi, sono stati al centro dell'ultimo Consiglio comunale.

di Sandro Renzi

I conti economici della San Giorgio Energie e della San Giorgio Multiservizi, le due società partecipate del comune rivierasco, sono passate al vaglio del Consiglio comunale. Snocciolati dati e numeri relativi al 2018 ma anche anticipate alcune prospettive future in un settore, quello della raccolta rifiuti e vendita del gas, in costante mutamento. A prendere per primo la parola è stato il direttore della San Giorgio Multiservizi, Marco Ceccarani. “Il conto economico è leggermente migliorato rispetto al 2017 –ha esordito- anche se restano ancora alcune criticità. Il settore dell’igiene chiude in pareggio, quello della vendita del gas chiude con 147mila euro lordi, garantendo un introito al comune di circa 300mila euro, mentre quello dei servizi strumentali continua a soffrire”. Il riferimento in sostanza è al servizio mensa su cui pesano differenti condizioni contrattuali e su cui la società, dopo aver aperto un confronto con il Comune, sta lavorando per raggiungere l’obiettivo del pareggio. Il patrimonio netto è di poco superiore ai 200mila euro mentre il debito con l’Asite, di circa 1 milione di euro, è sceso gradualmente a 400mila euro “e lo scaduto rappresenta circa 300mila euro” ha aggiunto Ceccarani.

Bene gli investimenti anche nella rete del gas che ha toccato addirittura gli 82 chilometri. L’esercizio 2018 si è chiuso quindi con 16.196 euro. La percentuale della raccolta differenziata è salita al 67,74% rispetto al 66,22% del 2017. Cala il volume di rifiuti urbani passato da 10.087 tonnellate del 2017 a 9.741 dello scorso anno. Mentre restano alcune criticità nel settore rifiuti. “Siamo molto distanti da realtà più virtuose –ha fatto presente il direttore della Multiservizi- in particolare sul fronte della quantità prodotta”. Insomma a Porto San Giorgio si producono troppo rifiuti. Un dato su tutti. Ogni anno con lo spazzamento delle strade se ne raccolgono ben 700 tonnellate, quasi il doppio di Civitanova. Il costo standard, tuttavia, resta basso. Il Ministero dell’economia e della finanza ha infatti fissato per Porto San Giorgio un costo medio a tonnellata di 332 euro. Quello praticato dalla società è inferiore del 14% attestandosi a 267 euro escluso il lavoro fatto per la pulizia della spiaggia. “Si tratta di un costo più che congruo” ha rimarcato lo stesso Ceccarani rispondendo ai questi del consigliere della Lega Marco Marinangeli che ha anche sollecitato una verifica sul futuro della società stessa. “Valutiamo tra le altre ipotesi anche quella della vendita” ha dello il capogruppo del carroccio. Critiche all’operato della Sgds Multiservizi, sono state sollevate anche dal consigliere di Forza Italia, Carlo Del Vecchio.

Marco Ceccarani, direttore della San Giorgio Multiservizi

In attesa del nuovo piano industriale, Ceccarani ha anticipato quella che ha definito essere “la tabella di sviluppo della società per traghettarla verso una nuova realtà di partecipata”. Tre le mosse da mettere in campo e questo perché “siamo ad una svolta”. “Passare su una capitalizzazione tramite la rete del gas metano, un nuovo affidamento del servizio igiene con un adeguato orizzonte temporale che consenta di fare investimenti come l’ampliamento delle isole informatizzate e il passaggio alla tariffa puntuale ed infine nuove attività per raggiungere il pareggio nei servizi strumentali”.
E di futuro ha parlato anche Maurizio Iezzi, l’amministratore della San Giorgio Energia. Utili e numeri in crescita per la partecipata che vede al suo interno anche la Sgr Rimini detenere il 49% delle quote. L’esercizio 2018 chiude infatti con un utile di 422.166 euro. Di questa somma spettano al Comune 215mila euro. Sul fronte commerciale il 2018 ha registrato un incremento di contratti rispetto all’anno passato. Su 11.584 contratti sono 9.138 quelli del gas e 2.446 dell’energia elettrica. Numeri che vanno bene, ottenuti con gli stessi dipendenti. “Siamo al limite del collasso -ha detto Iezzi- sul piano organizzativo ma prima di assumere altre persone dobbiamo interrogarci sul futuro della società”. Dalle sue parole trapela la volontà di fare un passo avanti per posizionare la Sge, attraverso un progetto di aggregazione, ai vertici del mercato. “Non abbiamo perso i clienti -ha proseguito l’amministratore delegato- come è stato lamentato lo scorso anno, mediamente la nostra società ha un tasso di abbandono dell’1,8%, assai più basso dei valori medi. Per dieci che ne perdiamo ne conquistiamo trenta in altri territori“. Tutto ok allora? Per Maurizio Iezzi “sì se ci accontentiamo e come formichine lavoriamo per consolidare la nostra posizione, ma così facendo diamo ad altri soggetti la possibilità di posizionarsi nel nostro territorio. Dobbiamo essere ambiziosi e alla domanda tutto ok dire no. Dobbiamo diventare leader nel sud delle Marche e nel nord dell’Abruzzo ed offrire altri servizi”. La scelta di cosa fare in futuro spetta adesso al Consiglio comunale di Porto San Giorgio. Parola d’ordine: ambizione.

L’ad della Sge, Maurizio Iezzi

“Siamo stati i primi a vendere energia elettrica a marchio nostro, a realizzare e gestire un impianto fotovoltaico, a decidere di vendere una quota della società ai privati, i primi promotori di un’operazione di aggregazione che stiamo portando avanti dopo tre tentativi. Essere ambiziosi va bene ma dobbiamo guardarci allo specchio e capire se siamo in grado, con la nostra struttura, di diventare leader nel sud delle Marche. Ci sono tante cosa da fare che da soli non potremmo realizzare se non tra dieci anni” rimarca Iezzi. Il riferimento è all’apertura di nuovi sportelli, di un call center, operazioni di marketing. “L’aggregazione tra Solgas e San Giorgio Energie ci farebbe diventare la seconda società del settore nel territorio, adesso siamo la quine oi A questo stanno lavorando due consulenti nominati dai Comuni di Fermo e Porto San Giorgio. “Una prima fase di valutazione della bontà del progetto e poi un fase in cui le società decideranno come diversi le quote”. Renzo Petrozzi della Lega ha sollevato dubbi sull’operazione di fusione tra la San Giorgio Energie e la Solgas. “Il rischio è che la parte pubblica, ovvero i due comuni, se non vanno d’accordo  finiscono sotto rispetto al soggetto privato”. Secca la replica del consigliere Pd, Antonello Cossiri. “Trovare motivi di critica sul bilancio esposto da Iezzi è molto difficile a meno che non parta con un preconcetto”.


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