“Meno sagre della salsiccia,
più prevenzione”:
Bertolaso spinge il Fermano
ad essere da esempio

PORTO SAN GIORGIO - Pianificazione, sinergia e formazione i pilastri secondo l'ex responsabile nazionale della Protezione Civile, intervenuto ad un interessante incontro a Villa Bonaparte

Si è svolta venerdì 31 maggio, a Villa Bonaparte di Porto San Giorgio, la conferenza dal titolo “L’emergenza tra esperienze sul campo e idee per il territorio”. L’iniziativa è stata promossa dall’associazione “La Nuova Frontiera” con il sostegno del Comune di Porto San Giorgio e la collaborazione del Gruppo Comunale di Protezione Civile, della Pubblica Assistenza Croce Azzurra e della delegazione provinciale dell’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco volontari.

Dopo i saluti istituzionali affidati al Sindaco di Porto San Giorgio, Nicola Loira, nei quali ha ribadito il senso di responsabilità nell’essere anche il “capo” della Protezione Civile, Moira Canigola, Presidente della Provincia di Fermo , ha aggiunto che l’importanza della Protezione Civile non è legata solo alle grandi catastrofi: “La funzione della protezione civile- ha specificato la Canigola – deve essere riaffidata alla Provincia in modo tale da coordinare le varie attività tra Comuni, soprattutto sostenendo quelli più piccoli, anche avvalendosi di figure professionali specifiche, qualora i singoli Enti Locali non avessero la possibilità di inserirli nel proprio organico”.

Il tema della protezione civile, ha sostenuto il Prefetto di Fermo Vincenza Filippi, è un tema molto importante per il nostro Paese che è caratterizzato da un territorio estremamente fragile. Il Prefetto, in particolare, si è soffermato sul ruolo della pianificazione di emergenza che deve essere costantemente aggiornata e raccordata con la Prefettura stessa. Al termine ha anche illustrato le prime tappe del proprio insediamento, tra le quali il confronto con i vari soggetti che hanno acquisito esperienza nella gestione delle emergenze sul territorio provinciale.

Antonio Filippini, disaster manager e giornalista dell’ufficio stampa della Regione Marche, ha illustrato il proprio percorso professionale che lo ha visto coinvolto nell’istituzione del sistema regionale di protezione civile. Egli ha spiegato che ogni emergenza è diversa dalle altre ma quando si interviene sulla pianificazione e sulla formazione, in maniera preventiva, si ha una consapevolezza maggiore per affrontare le criticità.

Il Direttore del 118 interprovinciale e già responsabile del pronto soccorso di Fermo, Flavio Paride Postacchini, ha illustrato in maniera analitica l’operatività del servizio di emergenza sanitaria in occasione del recente sisma che ha colpito il nostro territorio. La relazione è proseguita con l’illustrazione del ruolo strategico del volontariato nella gestione degli interventi sanitari e psico-sociali, nonché con l’analisi delle criticità e dei punti di forza dell’assetto del sistema provinciale di protezione civile.

L’intervento successivo è stato curato da Francesco Lusek, disaster manager che è cresciuto professionalmente tra il Fermano e il Piceno, ma anche all’estero, che dopo aver presentato alcuni esempi di gestione dell’emergenza in ambito provinciale, ha messo in risalto la necessità di dialogare con il Piceno per l’operatività nelle zone di confine e la possibilità di creare forme di “coordinamento intercomunale”, soprattutto tra le realtà dell’entroterra, con lo scopo di razionalizzare le risorse e creare dei presidi efficaci di prevenzione e soccorso. Lusek ha anche presentato il ruolo delle università italiane, in particolare della Politecnica delle Marche, che sono sempre più impegnate nella formazione dei professionisti dell’emergenza.

Dunque, tre i temi cardine della giornata: pianificazione, sinergia e formazione. Essi sono i “pilastri” dell’azione di protezione civile sul territorio.

Temi trattati anche da Guido Bertolaso che, alla conclusione dei lavori, allacciandosi all’intervento di Lusek, esordisce “è la prima volta che sento dire da un Sindaco ‘io sono il capo della Protezione Civile’”. Il ruolo del primo cittadino, secondo Bertolaso, è unico e insostituibile ma è importante creare un coordinamento congiunto tra Comuni coniugando le risorse a disposizione. L’Italia è molto efficace sul soccorso tecnico e sanitario ma non basta. Pianificazione, formazione e monitoraggio del territorio devono essere alla base del sistema di protezione civile; un sistema già progettato da Zamberletti e ancora attuale: “In Italia – ha proseguito Bertolaso- ci sono 7954 ‘capi della protezione civile’, tanti quanti sono i Comuni, ma ognuno di loro deve avere questa consapevolezza e sentire il peso delle responsabilità conseguenti”.

Il capo “storico” della Protezione Civile Nazionale ricorda uno slogan che spesso ha adottato nei colloqui con i Sindaci: “Meno sagre della salsiccia….più prevenzione”, riconducendolo alla necessità di concentrare le ridotte risorse a disposizione per la tutela dei cittadini e del territorio. La strada è ancora lunga da percorrere ma l’auspicio di Bertolaso è che il Fermano possa fare da esempio per il resto d’Italia.

L’iniziativa ha registrato la presenza del Presidente del Segretario Generale ANCI Marche Marcello Bedeschi, del Presidente del CIIP Giacinto Alati, del Presidente della Fondazione CariFermo Alberto Palma, del Comandante Provinciale dei Carabinieri Antonio Marinucci, della neo Comandante della Guardia Costiera Simona Gentile, del Funzionario del settore viabilità della Provincia di Fermo Stefano Massetani, del Coordinatore della Protezione Civile sangiorgese Luciano Pazzi, del Presidente Provinciale ANPAS Gilberto Belleggia, dei Referenti del Servizio Protezione Civile del Comune di Ascoli Piceno Giancarlo Silvestri e Giuseppe Piconi, del Direttore operativo provinciale del Coordinamento Infermieri per l’Emergenza Massimiliano Panfili, del coordinatore della delegazione provinciale dell’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari Samuele Santarelli.

Hanno partecipato all’evento Sindaci e rappresentanti dei Comuni di Porto San Giorgio, Servigliano, Montegiorgio, Rapagnano, Torre San Patrizio, Monte Urano, Comunanza, Magliano di Tenna, Santa Vittoria in Matenano, Monte Rinaldo, Montefalcone Appennino e Falerone.

Nutrita anche la presenza del volontariato di Protezione civile del fermano e del piceno, nonché la partecipazione dell’associazionismo culturale e della cittadinanza.

 


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